BUSSI

Il Comitato civico "Il Tirino alza la voce" pronto alla battaglia per l'acqua

Assemblea pubblica per tutelare l'interesse della collettività: pronto un ricorso per il 2024

BUSSI SUL TIRINO. Nella sala gremita del consiglio comunale di Bussi sul Tirino, nei giorni scorsi, si è svolta un’assemblea pubblica promossa dal comitato civico “Il Tirino Alza la Voce”, alla presenza di cittadini e istituzioni comunali. Durante l’incontro è stata illustrata la volontà di non strumentalizzare la problematica inerente all’acqua prima delle elezioni comunali, ma di tutelare solo l’interesse collettivo riguardo la spinosa questione.

Nel comitato è sorta la necessità di trovare una soluzione per garantire i diritti civici legati al bacino idrico del territorio, che da tempo immemorabile è gestito interamente dal Comune di Bussi, configurandosi come concessione perpetua, alla stregua delle acque minerali. Nel 2022, a seguito di un incontro con la pubblica amministrazione di Bussi, il Comitato civico ha espresso la volontà di procedere in un’azione legale congiunta, ma il ricorso al TAR per richiedere la sospensiva della delibera dell’ERSI, non è stato accettato. Il comitato in seconda battuta, per questioni di opportunità strategica, ha deciso di fare un altro percorso e l’Avvocato Giovanni Angelucci del foro di Chieti, dopo uno studio approfondito sulle tematiche del territorio, nonché sugli aspetti tecnici e amministrativi, ha consigliato di sottoporre il ricorso al Commissario Usi Civici dell’Aquila a tutela dei diritti acquisiti per le aree utilizzate alla captazione della acque “Pozzi San Rocco” gravate da uso civico. Il commissario ha ritenuto valide le motivazioni presentate e ha fissato l’udienza al 26 febbraio 2024 alla presenza della Regione Abruzzo, dell’ERSI, dell’ACA e del Comune di Bussi.

Durante l’assemblea il Pasqualino Rossi, membro del Comitato “Il Tirino Alza la Voce”, ha esposto le motivazioni che hanno indotto lo stesso a intraprendere vie alternative a quelle che erano le volontà della pubblica amministrazione in quanto ritenute più idonee per la tutela delle risorse idriche del territorio. Durante l’incontro anche l’architetto Angelo Melchiorre, presidente del Comitato, dopo una esaustiva ricostruzione storica ha elencato, fatti, avvenimenti e circostanze che danno al territorio di Bussi la possibilità di far valere i diritti riconosciuti e acquisiti storicamente dalla Vallata del Tirino. Sono state citate norme e atti anche del passato che hanno portato ad accordi storici con l’ATO, la Regione, l’ACA e il Commissario di Governo Delegato, l’ultimo sottoscritto dall’allora Commissario Prefettizio Dott. Lalli e dallo stesso architetto Melchiorre nel 1999 e nel 2009. Tutto ciò ha portato un beneficio economico di circa 6 milioni di euro nelle casse comunali da suddividersi in opere come la realizzazione di un serbatoio per l’acqua potabile per la città di Bussi di 700 metri cubi del valore di circa 1.300.000 euro, il risanamento ambientale del Torrente Riaccio del valore di circa 1.500.000 euro, la realizzazione del parcheggio all’ingresso della città del valore di circa 400.000 euro, la realizzazione della tubazione idrica per Bussi Officine all’ingresso della città del valore di circa 300.000 euro, la somma tra le 150 e le 200 mila euro all’anno per il ristoro ambientale, la concessione di terre civiche Pozzi per euro 3.000,00 annui, infine, la concessione di 40 litri di acqua al secondo destinati alla popolazione di Bussi a titolo gratuito dalla data di consegna delle opere ultimate nel 2014. Il legale Giovanni Angelucci, incaricato dal Comitato, ha illustrato in modo esaustivo le motivazioni che hanno contribuito alla stesura del ricorso, fissato a febbraio 2024, soffermandosi sugli aspetti tecnico legali giustificativi. Alla fine il Comitato ha invitato le istituzioni e i cittadini interessati ad un’azione di supporto e di fiancheggiamento in questa battaglia, rendendoli sempre edotti su eventuali sviluppi della vicenda.