«Il Comune perde 2 milioni per le imprese»
Blasioli (Pd): in ritardo la domanda per utilizzare i fondi bloccati in bilancio, salta l’autorizzazione
PESCARA. Il Comune avrebbe potuto utilizzare 1,5-2 milioni di euro, bloccati in bilancio per il rispetto del patto di stabilità per aiutare le imprese. Invece non può farlo, perché la Regione non ha autorizzato questa operazione. La domanda dell’ente è arrivata in ritardo. A darne notizia è il consigliere del Pd Antonio Blasioli. «L'amministrazione comunale si dimostra, ancora una volta, approssimativa e disattenta», sostiene, «con delibera di giunta regionale, del 28 giugno scorso numero 488, la Regione ha proceduto all'attribuzione degli spazi finanziari del patto di stabilità verticale a favore di Province e Comuni, secondo quanto previsto dalla legge del 24 dicembre 2012 numero 228».
«Con il patto regionale verticale», spiega, «la Regione, in applicazione della legge nazionale, ha concesso un aiuto importante agli enti locali che così possono garantire maggiori pagamenti a favore delle imprese. Il Patto di stabilità verticale, insieme ad altre misure previste nel corso degli anni 2009-2012, è una misura di flessibilità interna che consente di intervenire per allargare le norme restrittive del patto di stabilità. Norme che gli enti locali sono costretti a rispettare per i pagamenti in conto capitale, fermo restando la corrispondente riduzione degli spazi finanziari a disposizione dell'ente regionale. La Regione ha concesso alle quattro Province e ai Comuni spazi finanziari per far fronte a pagamenti in conto capitale nei confronti delle imprese creditrici, per un totale di quasi 35 milioni di euro. Senza dubbio una bella boccata di ossigeno per gli enti locali, che hanno potuto superare i vincoli del Patto di stabilità, ma soprattutto per le imprese che sono strozzate dai ritardi nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni».
Ma Pescara avrebbe perso questa agevolazione, a detta del consigliere del Pd. «Purtroppo», fa presente, «di questi benefici non ne godranno le imprese creditrici del Comune di Pescara. L’ente, sottovalutando quanto prescritto in una precedente delibera regionale, ha inviato la domanda per gli spazi finanziari, oltre il termine perentorio del 25 giugno, risultando quindi escluso, come si legge nell'allegato all’apposita delibera».
«Un danno per le imprese che aspettano i pagamenti, causato essenzialmente alla disattenzione del Comune di Pescara», conclude Blasioli, «tra gli enti che hanno fatto richiesta di spazi finanziari troviamo invece quelli di tutti gli altri capoluoghi di provincia».
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