Il contabile di Angelini: prelevati 13 milioni
Il commercialista del gruppo al processo sanità: il dottore ordinava e io andavo in banca
PESCARA. «Ho iniziato a lavorare a Villa Pini nel 2004 e l'anno successivo sono diventato responsabile dell'ufficio contabilità della clinica privata. Cosa facevo? Mi occupavo della contabilità e di prelevare le somme che mi chiedeva Vincenzo Maria Angelini: prelievi in banca nei conti intestati alle varie società del gruppo e nella cassa di Villa Pini. In alcuni casi, consegnavo i soldi alle segretarie del dottor Angelini». Giuseppe Del Grosso parla e ha davanti a sè gli specchietti di 4 anni di prelievi: una cifra che, dopo varie addizioni, supera i 13 milioni e mezzi di euro.
Il crac del gruppo Villa Pini, per il quale la procura di Chieti ha chiesto il rinvio a giudizio di Angelini per bancarotta fraudolenta, rimbalza nel processo sanità. Il commercialista Del Grosso, 44 anni, nato a Pescara e residente a Chieti, ha raccontato dei prelievi effettuati nelle società dell'imprenditore della sanità privata: soldi che, per la procura, sarebbero alla base del crac.
«LA BASE DEL CRAC». Il pool di magistrati pescaresi ha chiamato Del Grosso per ascoltare in aula le cifre roboanti di quei prelievi riassunti negli «specchietti contabili» di quattro anni che avrebbero fatto finire nei guai Angelini, insieme alla moglie e alla figlia.
Dodici società fallite e un crac di circa 200 milioni di euro con debiti nei confronti dei dipendenti delle cliniche rimasti per oltre un anno senza stipendio, delle banche e dei fornitori. Così, quella cascata di numeri, che solo nel 2004 raggiunge i 5 milioni 750 mila circa, è stata raccolta dalla procura pescarese per essere trasmessa, poi, ai colleghi di Chieti.
«13 MILIONI DI PRELIEVI». Nell'udienza di ieri del processo sanità, i numeri del commercialista sono stati l'anello di una catena formata dalle segretarie di Angelini addette alla preparazione dei pacchi pieni di soldi e che, in alcuni casi, come hanno raccontato in aula, ricevevano le somme da confezionare da Del Grosso. Il quadro complessivo illustrato che è stato illustrato dice che i prelievi da quei conti sono cominciati nel 2004 e sono proseguiti fino al 2008 quando, però, le somme sono scese notevolmente raggiungendo i 30 mila euro a fronte dei milioni degli anni precedenti: nel 2004 oltre 5 milioni e mezzo, nel 2005 un milione e 100 mila euro, nel 2006 circa 750 mila euro e nel 2007 circa 6 milioni di euro.
«Quale giustificazione avevano questi prelievi?» ha chiesto il giudice Carmelo De Santis al testimone. «Su disposizione di Angelini, effettuavo prelievi sui conti delle varie società, dove c'era la disponbilità: Villa Pini oppure Maristella, SanStefar come Santamaria. Oppure prelevavo i soldi dalla cassa di Villa Pini e li davo alle segretarie. Servivano per fare operazioni come finanziare la Novafin, la società capogruppo che, a sua volta, dava una caparra ai soci per comprare azioni. Di quei soldi, cosa poi ne facesse il socio, non lo. Gli introiti, invece, venivano dai ticket». Il pool di magistrati ha chiesto di illustrare i prelievi negli anni. «Ecco il 2007 dal conto di Villa Pini», ha detto Del Grosso, «200 mila euro il 16 marzo, 400 mila il 29 marzo, 200 mila ad aprile, 200 mila sempre ad aprile, 220 mila il 23 maggio, 200 mila il 31 maggio, 500 mila a giugno, 250 mila ancora a giugno, 250 mila il 4 luglio, 100 mila il 16 luglio, 100 mila il 17 luglio».
Il crac del gruppo Villa Pini, per il quale la procura di Chieti ha chiesto il rinvio a giudizio di Angelini per bancarotta fraudolenta, rimbalza nel processo sanità. Il commercialista Del Grosso, 44 anni, nato a Pescara e residente a Chieti, ha raccontato dei prelievi effettuati nelle società dell'imprenditore della sanità privata: soldi che, per la procura, sarebbero alla base del crac.
«LA BASE DEL CRAC». Il pool di magistrati pescaresi ha chiamato Del Grosso per ascoltare in aula le cifre roboanti di quei prelievi riassunti negli «specchietti contabili» di quattro anni che avrebbero fatto finire nei guai Angelini, insieme alla moglie e alla figlia.
Dodici società fallite e un crac di circa 200 milioni di euro con debiti nei confronti dei dipendenti delle cliniche rimasti per oltre un anno senza stipendio, delle banche e dei fornitori. Così, quella cascata di numeri, che solo nel 2004 raggiunge i 5 milioni 750 mila circa, è stata raccolta dalla procura pescarese per essere trasmessa, poi, ai colleghi di Chieti.
«13 MILIONI DI PRELIEVI». Nell'udienza di ieri del processo sanità, i numeri del commercialista sono stati l'anello di una catena formata dalle segretarie di Angelini addette alla preparazione dei pacchi pieni di soldi e che, in alcuni casi, come hanno raccontato in aula, ricevevano le somme da confezionare da Del Grosso. Il quadro complessivo illustrato che è stato illustrato dice che i prelievi da quei conti sono cominciati nel 2004 e sono proseguiti fino al 2008 quando, però, le somme sono scese notevolmente raggiungendo i 30 mila euro a fronte dei milioni degli anni precedenti: nel 2004 oltre 5 milioni e mezzo, nel 2005 un milione e 100 mila euro, nel 2006 circa 750 mila euro e nel 2007 circa 6 milioni di euro.
«Quale giustificazione avevano questi prelievi?» ha chiesto il giudice Carmelo De Santis al testimone. «Su disposizione di Angelini, effettuavo prelievi sui conti delle varie società, dove c'era la disponbilità: Villa Pini oppure Maristella, SanStefar come Santamaria. Oppure prelevavo i soldi dalla cassa di Villa Pini e li davo alle segretarie. Servivano per fare operazioni come finanziare la Novafin, la società capogruppo che, a sua volta, dava una caparra ai soci per comprare azioni. Di quei soldi, cosa poi ne facesse il socio, non lo. Gli introiti, invece, venivano dai ticket». Il pool di magistrati ha chiesto di illustrare i prelievi negli anni. «Ecco il 2007 dal conto di Villa Pini», ha detto Del Grosso, «200 mila euro il 16 marzo, 400 mila il 29 marzo, 200 mila ad aprile, 200 mila sempre ad aprile, 220 mila il 23 maggio, 200 mila il 31 maggio, 500 mila a giugno, 250 mila ancora a giugno, 250 mila il 4 luglio, 100 mila il 16 luglio, 100 mila il 17 luglio».
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