Il Cram non chiude i battenti, ma apre una finestra sul futuro
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Mi duole ancora una volta rintracciare l'inutile vena polemica di molti che alzano, strumentalmente, polveroni sulla presunta volontà, da parte di questo Governo Regionale di voler far chiudere i battenti al Cram.
Seguo con interesse le diatribe e gli scambi epistolari fra i vari componenti del Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo e spesso diretti alla mia persona, in qualità di Presidente di questo parlamentino abruzzese nel mondo e, alle volte, mi inducono anche a spunti di riflessione interessanti.
Molto spesso, come sta accadendo in questi giorni, leggo di inutili accuse e recriminazioni e finanche catastrofiche chiusure del CRAM solo ed esclusivamente come se l'esistenza del CRAM sia determinata da quanto il bilancio possa impegnare per questa attività.
Sono già intervenuto nel merito in altre poche occasioni, poiché preferisco lasciare un'autonomia di pensiero e confronto fra le varie componenti per non dare un'impronta politica, per favorire un clima di confronto costruttivo, ma questa volta visto l'attacco fuorviante credo sia opportuno fare delle dovute precisazioni.
Autonomia non solo di pensiero, ma anche nell'organizzazione del CRAM dove sono stati delegati, come nell'ultimo incontro del Belgio, sotto la supervisione dovuta e corretta degli uffici preposti, i rappresentanti in loco e che hanno avuto autonomia decisionale e di spesa, senza tener conto dell'impegno profuso e continuo del Vice-Presidente Conte Franco Santellocco.
Se questo per qualcuno vuol dire essere un Presidente "fantasma" , forse è abituato ad avere solo ordini e poi accontentato a suon di euro.
Per questo Governo Regionale e per il sottoscritto l'Abruzzo nel mondo è, e sarebbe stata, una risorsa irrinunciabile anche se il CRAM non fosse esistito ma con una concezione diversa di gestione.
Prima di tutto, credo sia chiaro, che si sia implementata una gestione diversa della spesa pubblica dettata da due differenti modi di concepire la politica, quella che risolve ed accontenta con erogazioni a pioggia e, quella che questo Governo regionale, ha dovuto adottare in termini di riduzione ed efficientamento della spesa pubblica.
Ma da quanto si evince dalle dichiarazioni di taluni componenti del CRAM, sembra che il taglio ci sia stato solo ed esclusivamente per il CRAM ed essendo stato smentito più volte, quest'anno addirittura con un impegno di spesa pari a zero.
Lo sport più in voga è quello di denigrare a tutti i costi e strumentalmente, come ho potuto leggere in comunicazioni e articoli apparsi sul web e sulla carta stampata, come per esempio quelle del rappresentante Dott. Enzo Alloggia, del Sig. Domenico D'Amico e di altri esponenti di questo organo regionale, con un atteggiamento più da opposizione politica che da rappresentante di una comunità abruzzese all'estero.
Addirittura qualcuno si è offeso in merito ad alcune dichiarazioni del Presidente Chiodi sul termine "gite" del Cram fatte in passato.
Ebbene sì, confermo e sottoscrivo a pieno quel termine usato dal Presidente perché molti dei rappresentanti del Cram sanno come sono stati gestiti determinati fondi e sanno che, spesso, grazie alla capacità di spesa messe a disposizione le "gite" si sono trasformate in "scampagnate e altro".
Nell'ultima riunione del Cram in Belgio, alla quale, approfittando di alcuni impegni al Parlamento Europeo inerenti all'agricoltura, ho partecipato e ho avuto la sensazione, che nonostante questi tagli, si sia riusciti a cogliere l'obiettivo dell'appuntamento e a fare quello che magari si faceva prima, forse meglio.
Meglio perché chi c'era, compreso quei pochi che oggi polemizzano, rispetto a moltissimi altri che apprezzano, ha potuto constatare che non servono cifre a più zeri su un capitolo di bilancio, per perseguire risultati, ma servono sinergie nuove come l'utilizzo di fondi europei che sono stati possibili grazie alla collaborazione con i Leader-Gal, per lo promozione dei prodotti abruzzesi.
Report e audit di tutti i problemi delle comunità abruzzesi all'estero e soprattutto un "contenitore" di idee, proposte, veri e propri progetti, molti dei quali meritevoli di attenzione e che seppur non realizzabili, domani, per i noti motivi economici, sono un archivio importante da cui attingere anche nel futuro, spero, molto prossimo.
Quindi una ristrutturazione radicale del sistema CRAM, non solo in termini economici ma di rappresentanza che si concluderà anche prevedendo il turn-over dei rappresentanti con un massimo di due mandati, cercando di dare spazio soprattutto ai più giovani.
Giovani abruzzesi con progetti e proposte che attingerebbero dalle casse extra-regionali, fremono sui blocchi di partenza per entrare nel CRAM sollecitando e sottoscrivendo questo iter di riforma, volto alla modernizzazione dell'organo collegiale e nel quale avranno un ruolo fondamentale e tutto ciò entro fine mandato.
E quindi, invito chi mistifica, forse per partito preso e a tutti i costi, prima di inveire inutilmente, di informarsi e impostare la propria campagna elettorale, sui contenuti e non improvvisando.
Il Presidente del CRAM Mauro Febbo
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