la polemica sulla balneazione
«Il mare è sporco, subito i divieti»
Fiorilli attacca l’amministrazione dopo le ultime analisi dell’Arta
PESCARA. È polemica sul ritorno dell’inquinamento in mare. «Sul caso della balneazione a Pescara la situazione è ancora più grave del previsto: dopo la rottura della condotta di via Raiale, il 27 luglio scorso, l'Arta ha effettivamente effettuato analisi suppletive per verificare gli effetti dell'incidente sulla qualità del mare, i risultati sono stati drammaticamente negativi, ma si è deciso di non divulgare quei valori, di non dirlo alla cittadinanza che, come previsto, per tre giorni e oltre, ha continuato a fare il bagno nei liquami, tra le feci». A parlare così è l’ex vice sindaco Berardino Fiorilli, promotore dell’associazione «Pescara mi piace».
«Un comportamento che non esito a definire criminale da parte di quelle istituzioni che hanno deciso sistematicamente di tenere segreto quel dato», ha affermato, «mentre, nel frattempo, in città si moltiplicavano i casi di bambini e adulti colpiti da violente gastroenteriti e problemi dermatologici, costretti a ricorrere alle cure dell'ospedale civile, dopo una giornata al mare. E la giunta Alessandrini ha continuato per giorni a fare spallucce, a far finta di nulla, addirittura divulgando comunicati rassicuranti, un comportamento gravissimo per un’istituzione perché con la salute dei cittadini non si scherza».
«A questo punto credo che sia obbligatorio fare chiarezza», ha concluso, «il sindaco Alessandrini, primo garante della salute pubblica, ha la responsabilità di dire la verità ai cittadini, rendendo pubblici i dati inerenti la balneazione e facendo installare i cartelli obbligatori per impedire i bagni nei punti inquinati, senza ulteriori tentennamenti».
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