Il Palafiere cambia destinazione: da centro vaccini a sede Regione
Ma il progetto di riunire gli uffici amministrativi nel padiglione privato di via Tirino fa infuriare i sindacati: «E intanto ammuffiscono i locali di proprietà di viale Bovio e via Raffaello». Anche Pettinari (M5S) accusa
PESCARA. Palafiere: da centro vaccinale anti Covid a sede unica della Regione Abruzzo.
Non c'è l'ufficialità, ma l'ipotesi di trasferire gli uffici amministrativi pubblici nella struttura privata di via Tirino, scatena le proteste del vice presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari e il malcontento dei sindacati Cgil e Cisl Funzione Pubblica di Abruzzo e Molise, Uil Fpl e Direr Fedirets (dirigenti e direttivi territoriali della sanità; rispettivamente diretti da Paola Puglielli, Vincenzo Mennucci, Alfiero Di Giammartino e Pietro De Camillis, che contestano l'eventualità di «costi onerosi per gli affitti di una nuova struttura mentre ammuffiscono i locali di viale Bovio e di via Raffaello, di proprietà della Regione, e dismessi da anni».
Pettinari, M5S, che si associa al pensiero dei sindacati, commenta: «È spendere la parola d'ordine della Regione a trazione Lega, Fratelli d'Italia e Forza italia, che continua a navigare in un mare di incertezze riguardo alla nuova sede per gli uffici di Consiglio e Giunta. Il centrodestra abruzzese probabilmente preferisce avere due sedi di proprietà pubblica a marcire su Pescara e puntare all’acquisto di nuovi edifici, invece di recuperare i propri. Come se non bastasse il centrodestra ha di fatto bloccato nei cassetti anche il progetto di recupero e valorizzazione di questi immobili che, già nel 2019, era stato proposto dal servizio Gestione e Patrimonio Immobiliare di Regione Abruzzo ma mai preso in considerazione dalla classe politica dirigente».
Su una eventuale nuova destinazione degli uffici regionali, i sindacati esprimono «forti perplessità» come si legge nella lettera inviata il 3 settembre 2021 al presidente della Regione, Marco Marsilio; all'assessore al Personale, Guido Quintino Liris; alla direttrice generale Barbara Morgante; al direttore del dipartimento Risorse, Fabrizio Bernardini, e altri dirigenti: «Le caratteristiche della struttura individuata, oltre alla posizione decentrata, irraggiungibile dagli utenti e dai dipendenti, in gran parte pendolari, mal si presta ad una eventuale allocazione di uffici, a meno che non si pensi a uffici “pollaio”». Per Pettinari e i sindacati le spese per eventuali affitti potrebbero essere utilizzate per l’adeguamento delle sedi di proprietà».
Attualmente gli uffici pescaresi dove sono assegnati i dipendenti della Regione Abruzzo sono sparpagliati in quattro sedi: in via Catullo, dove per 52mila euro l'anno, dal 2019, sono stati trasferiti gli amministrativi della struttura di viale Bovio, attualmente chiusa; due o tre piani sono occupati dal Consiglio regionale nel palazzo di piazza Unione; in largo dei Frentani c'è la sede del Genio civile e in corso Vittorio, vicino la stazione, i locali dell'ex Azienda di promozione turistica. L'obiettivo della Regione, secondo Pettinari che dà il via alle contestazioni, è accorpare tutte le sedi in una sola. Cioè quella dell'attuale centro vaccinale di Fontanelle (la struttura ricopre una superficie di 40mila metri quadrati senza spazi divisori) che, nelle previsioni, chiuderà i battenti a fine mesi per essere riconsegnata dal Comune alla proprietà privata.
Non c'è l'ufficialità, ma l'ipotesi di trasferire gli uffici amministrativi pubblici nella struttura privata di via Tirino, scatena le proteste del vice presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari e il malcontento dei sindacati Cgil e Cisl Funzione Pubblica di Abruzzo e Molise, Uil Fpl e Direr Fedirets (dirigenti e direttivi territoriali della sanità; rispettivamente diretti da Paola Puglielli, Vincenzo Mennucci, Alfiero Di Giammartino e Pietro De Camillis, che contestano l'eventualità di «costi onerosi per gli affitti di una nuova struttura mentre ammuffiscono i locali di viale Bovio e di via Raffaello, di proprietà della Regione, e dismessi da anni».
Pettinari, M5S, che si associa al pensiero dei sindacati, commenta: «È spendere la parola d'ordine della Regione a trazione Lega, Fratelli d'Italia e Forza italia, che continua a navigare in un mare di incertezze riguardo alla nuova sede per gli uffici di Consiglio e Giunta. Il centrodestra abruzzese probabilmente preferisce avere due sedi di proprietà pubblica a marcire su Pescara e puntare all’acquisto di nuovi edifici, invece di recuperare i propri. Come se non bastasse il centrodestra ha di fatto bloccato nei cassetti anche il progetto di recupero e valorizzazione di questi immobili che, già nel 2019, era stato proposto dal servizio Gestione e Patrimonio Immobiliare di Regione Abruzzo ma mai preso in considerazione dalla classe politica dirigente».
Su una eventuale nuova destinazione degli uffici regionali, i sindacati esprimono «forti perplessità» come si legge nella lettera inviata il 3 settembre 2021 al presidente della Regione, Marco Marsilio; all'assessore al Personale, Guido Quintino Liris; alla direttrice generale Barbara Morgante; al direttore del dipartimento Risorse, Fabrizio Bernardini, e altri dirigenti: «Le caratteristiche della struttura individuata, oltre alla posizione decentrata, irraggiungibile dagli utenti e dai dipendenti, in gran parte pendolari, mal si presta ad una eventuale allocazione di uffici, a meno che non si pensi a uffici “pollaio”». Per Pettinari e i sindacati le spese per eventuali affitti potrebbero essere utilizzate per l’adeguamento delle sedi di proprietà».
Attualmente gli uffici pescaresi dove sono assegnati i dipendenti della Regione Abruzzo sono sparpagliati in quattro sedi: in via Catullo, dove per 52mila euro l'anno, dal 2019, sono stati trasferiti gli amministrativi della struttura di viale Bovio, attualmente chiusa; due o tre piani sono occupati dal Consiglio regionale nel palazzo di piazza Unione; in largo dei Frentani c'è la sede del Genio civile e in corso Vittorio, vicino la stazione, i locali dell'ex Azienda di promozione turistica. L'obiettivo della Regione, secondo Pettinari che dà il via alle contestazioni, è accorpare tutte le sedi in una sola. Cioè quella dell'attuale centro vaccinale di Fontanelle (la struttura ricopre una superficie di 40mila metri quadrati senza spazi divisori) che, nelle previsioni, chiuderà i battenti a fine mesi per essere riconsegnata dal Comune alla proprietà privata.