Il pm di Pescara: 5 a giudizio per la truffa coi fondi europei
L’accusa: consulenze pagate senza lavorare e false attività. Nei guai Di Fabio dell’Enfap. L’Ente di addestramento professionale si era aggiudicato un progetto per la formazione musicale
PESCARA. Dipendenti che sarebbero figurati al lavoro anche nei periodi festivi o di ferie, consulenti esterni retribuiti ma che non avrebbero portato a termine la prestazione professionale e rapporti giornalieri sulle attività lavorative falsati. Al centro dell’inchiesta per una presunta truffa da 192 mila euro con i fondi della Comunità europea c’è l’Enfap Abruzzo, l’Ente di formazione e addestramento professionale che si occupa di formazione, apprendistato e occupazione nelle sue varie sedi di Pescara, Teramo, Sulmona e Lanciano. L’Enfap Abruzzo era risultato il soggetto referente di un progetto finanziato con i fondi europei e teso a sviluppare il settore musicale a Pescara: il progetto chiamato “Equal IT G2 Abr 033 Booster” per cui era stata approvata la cifra di 192.771 euro. Secondo l’accusa, però, il legale rappresentante dell’Enfap Daniele Di Fabio e altre quattro persone partner del progetto avrebbero «rendicontato spese non sostenute, o non sostenute nella misura indicata, che inducevano l’ente erogatore ad accreditare all’Enfap – che a sua volta aveva remunerato soggetti per prestazioni non rese – somme di denaro non dovute». E’ per questo che il pm Gennaro Varone chiede il rinvio a giudizio per Di Fabio, 56 anni, originario di Venafro e residente a Pescara, all’epoca dei fatti nel 2009 legale rappresentante dell’Enfap Abruzzo, e anche per la moglie Patrizia Monacelli. Il pm chiede il processo anche per altre tre persone legate a società partner di quel progetto: Leonardo Grannonio nato a Pescara e residente a Chieti, il musicista Alberto Cottica residente a Strasburgo e Michela Valentini che vive a Silvi.
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