Il Tar riporta in consiglio Daventura

Bocciato il premio di maggioranza assegnato al centrosinistra: Silli del Popolo di Montesilvano deve lasciare l’aula

MONTESILVANO. Una sentenza del Tar cambia i pesi di maggioranza e opposizione al consiglio comunale di Montesilvano, riporta in aula Claudio Daventura, l’ex vicesindaco di Cordoma e primo dei non eletti del Pdl, e mette fuori gioco Lorenzo Silli della lista civica Popolo di Montesilvano. In un giorno, la maggioranza che sostiene il sindaco Idv Attilio Di Mattia perde un pezzo, Silli, e scende a 14 voti mentre l’opposizione, da 9, passa a 10. Sulla decisione dei giudici amministrativi pesa il principio dell’invalicabilità del 60 per cento del premio di maggioranza: con il primo conteggio dei voti dopo le elezioni del 6 e 7 maggio e del secondo turno del 20 e 21, la commissione elettorale aveva attribuito 15 seggi al centrosinistra e 9 al centrodestra e cioè una quota del 62,5 per cento alla maggioranza. Ma questa interpretazione, stando alla sentenza, è sbagliata: «Daventura (autore del ricorso insieme al consigliere regionale Pdl Lorenzo Sospiri) deve essere proclamato eletto al posto del consigliere Silli», scrivono i giudici.

«Un voto perso per loro e un altro guadagnato per noi», è il primo commento di Daventura, assistito dagli avvocati Fabrizio Rulli e Maurizio Russi, «da quanto mi dicono, la maggioranza non è così forte e anche un voto soltanto può fare la differenza. In questi 4 mesi di assenza dal Comune», continua, «mi sono ripreso la mia vita, dal lavoro alla famiglia, ma adesso sono pronto a tornare per il bene della città».

Silli, l’ex alleato di Francesco Maragno che al ballottaggio si era schierato con Di Mattia, non ci sta a uscire dal consiglio: «Potremmo ricorrere al Consiglio di Stato e ci riserviamo di chiedere la sospensiva della sentenza. Se fosse concessa la sospensiva, io non mi muoverei dal consiglio. Comunque, vedremo».

Ma Manola Musa, capogruppo Pdl, già canta vittoria: «Il Pdl», dice, «rinforza la sua posizione in consiglio portando a 5 il numero dei suoi componenti. La minoranza, adesso, proseguirà il suo percorso con una costola fondamentale che contribuirà in maniera più incisiva al compito svolto finora: quello di vigilare e di controllare gli atti della maggioranza tenendo conto del bene della città».

Ieri, in un primo momento, si era sparsa la voce che avrebbe dovuto lasciare il consiglio anche il grillino Manuel Anelli del Movimento 5 Stelle – che al ballottaggio non si era apparentato né con Di Mattia né con Musa – per fare posto ad Alessandro Di Marcoberardino della lista di centrodestra Città nuove ma non è così: il ricorso di Di Marcoberardino è stato bocciato così come quello di Vittorio Gervasi. «Il ricorso di Di Marcoberardino, tendente a scavalcare Anelli, è stato respinto come si desume dalla sentenza», commenta l’avvocato Andrea Colletti, che assiste Anelli.

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