Impianti sportivi, confermata la stangata
Diodati presenta le nuove tariffe a maggioranza e opposizione: gli aumenti tra il 40 e il 50 per cento
PESCARA. È pronta la stangata sulle tariffe degli impianti sportivi. Martedì scorso, l’assessore allo sport Giuliano Diodati ha riunito intorno a un tavolo i capigruppo dell’opposizione, assenti quelli di maggioranza, per presentare i nuovi canoni per l’affitto degli impianti. La settimana scorsa, erano stati illustrati ai consiglieri Pd.
Gli aumenti medi, come era stato già preannunciato, vanno dal 40 al 50 per cento, ma con punte che toccano anche il 100 per cento. L’assessore ha spiegato ai consiglieri che questa manovra è obbligatoria per riequilibrare il forte divario tra entrate e spese. L’anno scorso, il Comune ha incassato in dodici mesi con la gestione degli impianti sportivi 432.583 euro, ma ha sostenuto spese per 3.604.136 euro. Le entrate hanno coperto appena il 12 per cento delle uscite. In base alle norme che regolano la procedura di predissesto, richiesta dal Comune per risanare i conti in rosso, l’amministrazione deve portare questa percentuale ad almeno il 36 per cento di copertura.
Per far questo, è necessario aumentare le tariffe, cioè i costi a carico dei cittadini e delle associazioni sportive che usufruiscono degli impianti. Ed è ciò che ha cercato di spiegare l’assessore allo sport, il quale non ha escluso aumenti più contenuti nel caso dovesse andare a buon fine la trattativa in corso tra Comune e Pescara calcio per la cessione dello stadio Adriatico. Trattativa che va avanti da alcuni mesi e che ora, secondo quanto ha rivelato Diodati, sarebbe quasi in dirittura d’arrivo. In pratica, il Comune dovrebbe dare in gestione lo stadio alla società del Pescara calcio, in cambio del pagamento di un canone annuo e della realizzazione di un nuovo impianto per l’atletica. In questo modo l’ente, oltre ad incassare il canone, si libererebbe di una struttura che costa ogni anno un milione di euro.
Togliendo questa spese, le entrate potrebbero essere ridimensionate, con aumenti meno traumatici delle tariffe.
Il nuovo tariffario, tuttavia, dovrebbe fare una precisa distinzione tra gli impianti sportivi a gestione diretta del Comune e quelli concessi in gestione a privati. Quelli in mano al Comune sono lo stadio Adriatico, l’antistadio, il campo ex Gesuiti, il Palasport di via Elettra, il pattinodromo di via Maestri del lavoro e le palestre di Colle Pineta e di via Italica. Tra quelli affidati a terzi troviamo i campi Donati, San Marco, Rampigna, D’Agostino, i Palasport di via Pepe, via Rigopiano e Giovanni Paolo II, il palazzetto di via Orfento, il circolo tennis e il bocciodromo di Zanni. (a.ben.)
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