Impianti sportivi, si fa avanti la Sinergy
Penne, la cooperativa locale pronta a presentare al Comune una proposta per la gestione
PENNE. Il centro sportivo comunale di Penne è ancora chiuso, ma all’amministrazione comunale, che lo scorso 9 novembre ha ripreso possesso delle strutture di contrada Campetto, rescindendo il contratto stipulato con la Cpl e con la società sub concessionaria dei servizi Tie Break, è intanto pervenuta una proposta dalla cooperativa Sports Sinergy Solutions per rilevare la gestione del centro. La Sinergy, guidata dal presidente Dante D’Alfonso, già lo scorso settembre, durante il tira e molla tra amministrazione e Cpl, è stata vicina a prendere la gestione degli impianti sportivi pennesi e adesso ha intenzione di riprovarci.
Il 14 novembre, infatti, ha chiesto in via ufficiale di poter prendere visione degli impianti di contrada Campetto in modo da poter formulare un concreto progetto di gestione che sia condiviso con l’amministrazione comunale e con le associazioni sportive del territorio. Ora spetta all’amministrazione comunale decidere le mosse necessarie per far ripartire gli impianti sportivi di contrada Campetto. Due le alternative in ballo che la giunta del sindaco Rocco D’Alfonso sta valutando: fare un affidamento temporaneo in attesa di una nuova gara d’appalto o preparare subito un nuovo bando. La necessità dell’amministrazione è quella di trovare una formula d’affidamento che, oltre a far ripartire le attività sportive, sia affidabile dal punto di vista amministrativo. Le cinque strutture sportive comunali – la piscina, il palatenda, il palazzetto dello sport, la pista ciclabile e lo stadio – sono ormai da quasi tre mesi interdette alle tante società sportive e ai tanti appassionati del comprensorio vestino.
Paolo Baroni, intanto, presidente e rappresentante legale della Tie Break, la sub concessionaria dei servizi che fino allo scorso settembre ha portato avanti le attività sportive del centro, ha voluto dire la sua sulla situazione di stallo che si è venuta a creare.
«Titolare della concessione non era Tie Break ma Cpl», tiene a rimarcare Baroni. «E’ quest’ultima, dunque, a doversi ritenere inadempiente e responsabile del recesso intervenuto. La nostra società, in questi anni, a proprie spese, ha dotato gli impianti di essenziali e numerosi beni necessari all’esercizio della pratica sportiva e alla gestione amministrativa e contabile della struttura. I gravi difetti degli impianti, nonostante le nostre segnalazioni, non sono stati mai eliminati dalla società concessionaria. Nonostante ciò la Tie Break ha permesso in tutti questi anni all’utenza di usufruire di tutti i servizi in maniera impeccabile. Per tali ragioni, pur auspicando una pronta ripresa delle attività sportive. La Tie Break ritiene di non potersi assumere per intero la responsabilità della sospensione delle stesse ed ha intrapreso tutte le opportune azioni volte a tutelare i diritti e l'immagine della società».
Francesco Bellante
©RIPRODUZIONE RISERVATA