Impianti sportivi un comitato di utenti vuole il risarcimento
Hanno pagato in anticipo abbonamenti e altre promozioni ma la cittadella di contrada Campetto a Penne resta chiusa
PENNE. Gli utenti del centro sportivo di contrada Campetto a Penne sono sul piede di guerra. La chiusura temporanea della cittadella dello sport comunale per problemi di forniture non pagate, inadempienze gestionali e incomprensioni tra il Comune, ente appaltante, e la società Cpl Concordia di Modena sta creando non pochi malumori tra gli oltre mille utenti che da due mesi sono in attesa di una riapertura che per ora non può essere garantita.
Gli iscritti, come peraltro tutte le società sportive che vi si allenano, si trovano nella impossibilità di usufruire dei servizi esattamente dall’inizio di settembre, quando tutte le attività furono sospese a causa dell’interruzione della fornitura di metano da parte della società partecipata intercomunale Vestina Gas per un debito di oltre 100mila euro contratto dalla Tie Break, società che si occupa in subappalto della gestione delle strutture sportive.
Dopo l’ingiunzione di pagamento della Vestina Gas è stata interrotta dall’Aca anche la fornitura di acqua, sempre per mancati pagamenti dei sub-gestori. Ma se da un lato la Cpl Concordia, titolare dell’appalto di gestione dell’intero complesso sportivo dal 2003, la Tie Break e il Comune di Penne stanno cercando di arrivare ad un accordo prima di passare alle vie legali, dall’altro c’è un consistente numero di persone che hanno pagato in anticipo abbonamenti e pacchetti promozionali, per sé o per i propri familiari, che attendono di sapere quando sarà possibile tornare a fare attività sportiva e soprattutto se verranno rimborsati dei soldi persi a causa della chiusura. Alcuni di loro, in particolare cittadini di Loreto Aprutino, stanchi del continuo temporeggiare dei dirigenti della Tie Break che forniscono informazioni evasive e prive di date certe sulla riapertura, hanno deciso di costituirsi in un comitato di consumatori per valutare insieme se ci sono gli estremi per agire legalmente per il risarcimento del danno a tutti quelli che hanno pagato cifre piuttosto consistenti e oggi si ritrovano con un pugno di mosche in mano.
«Solo qui a Loreto», afferma Dino Libertini, di professione fotografo, assiduo frequentatore della piscina di contrada Campetto, «sono più di venti le persone che hanno sborsato somme che vanno dai 500 ai 900 euro per abbonamenti e altre promozioni vantaggiose annuali, pagate in anticipo, per la stagione successiva, a giugno scorso. Oltre al danno economico, per il quale ci aspettiamo chiarimenti al più presto, il danno è quello di non poter praticare attività benefiche per la nostra salute. Tutti coloro che fossero interessati ad aderire al comitato possono contattarmi».
Claudia Ficcaglia
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