Imu, accordo trovato aliquote ridotte di mezzo punto

Intesa raggiunta tra maggioranza e opposizione la prima casa al 3,5 per mille, per le altre abitazioni 10,1

PESCARA. L’aliquota dell’Imu sulla prima casa scenderà al 3,5 per mille e sulle altre abitazioni passerà al 10,1 per mille, che si tradurrà in circa tre milioni di euro di carico fiscale in meno sulle spalle di tutti i cittadini pescaresi. Questo l’impegno preso dalla maggioranza dopo le pressioni dell’opposizione che a gran voce chiedeva di rivedere al ribasso l’imposta sulla casa.

L’accordo sulla delibera dell’Imu è stato alla fine trovato da maggioranza e opposizione dopo tre settimane di battaglia in consiglio comunale e la votazione definitiva ci sarà lunedì prossimo.

Il tutto verrà rinviato poi al prossimo 30 settembre quando si avrà piena contezza delle risorse entrate dopo il pagamento da parte dei cittadini della prima rata, scaduta lo scorso 14 giugno.

«Attualmente l’aliquota resta al 4 per mille, quella decisa nel regolamento approvato dalla giunta», spiega Federica Chiavaroli del Pdl, «con l’impegno di rivederla a settembre per ridurla. Dai primi dati del versamento della prima rata abbiamo concrete possibilità di poter abbassare le aliquote, infatti dovrebbero rientrare più soldi di quanti ne abbiamo previsti».

Soddisfatto anche Giovanni Di Iacovo, consigliere di Sel: «Questa convergenza è positiva, però sarà fondamentale la ripartizione che si farà di queste risorse a settembre. Si dovrà riversare il maggiore gettito sulle prime case, sulle giovani coppie e sulle famiglie con disabili a carico. Altrimenti il ricavo sarà sprecato e i benefici saranno pochi e dispersi».

Positivo anche il commento di Vincenzo Dogali, capogruppo dell’Udc: «Questo accordo ci permette di rivedere le aliquote al 30 settembre dopo che avremo verificato il gettito, ma ci consente anche di rientrare tra le indicazioni del Ministero. Visto che l’altra rata scadrà il 10 dicembre, avremo tutto il tempo per rimodulare le aliquote».

«Questo è il segno», afferma Camillo D’Angelo, vicecapogruppo del Pd, «che l’opposizione è riuscita a strappare qualcosa sulle aliquote. Il maggiore gettito che avremo, secondo noi, va utilizzato in grande parte per la prima casa e per le famiglie con disabilità al 100 per cento». D’Angelo sottolinea anche l’importanza di un altro emendamento approvato, quello che fa pagare l’Imu per la prima casa a quelle date in comodato d’uso gratuito a familiari. «Punto di caduta», evidenzia D’Angelo, «è stata l’approvazione dell’emendamento Masci, che ha riconosciuto l’aliquota dell’8,6 per mille per i locali a uso professionali usati dai proprietari. La giunta ha dovuto reperire ulteriori risorse».

«Abbiamo raccolto la sfida della minoranza», dice Lorenzo Sospiri del Pdl, «e, fatti salvi i capitoli sensibili del bilancio inerenti, siamo riusciti a fare anche meglio di quanto richiesto. Se ci sarà anche un extragettito, e fatta salva la tutela dei livelli di assistenza, lavoreremo per l'ulteriore abbassamento delle aliquote».

«Abbiamo costretto la maggioranza», dice Massimiliano Pignoli di Fli, «a reperire delle risorse da destinare all'abbattimento di questa odiosa tassa, introdotta dal governo Berlusconi, del quale il governo Monti è stato costretto ad anticiparne gli effetti».

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