Imu, accordo vicino in arrivo gli sconti per 40 mila famiglie
Prime e seconde case, aliquote ridotte di mezzo punto Oggi in aula l’emendamento di maggioranza e opposizione
PESCARA. Abitazioni principali e seconde case pagheranno meno Imu. Maggioranza e opposizione, dopo due settimane di scontri in consiglio comunale sui tagli alle aliquote, sembrano aver trovato finalmente un’intesa. L’accordo, salvo ripensamenti dell’ultima ora, dovrebbe essere ufficializzato questa mattina in aula con un maxi emendamento al regolamento sulla nuova tassa per la casa, già approvato dalla giunta.
La proposta di modifica dovrebbe prevedere una riduzione di mezzo punto delle aliquote per l’abitazione principale e le seconde e terze case. La spesa si dovrebbe aggirare tra i 2,7 e i 3 milioni di euro da reperire con una serie di tagli alle spese. Poi, a settembre, con un’eventuale extragettito, derivante dagli incassi degli acconti Imu, si potrà procedere ad introdurre ulteriori sconti. Una soluzione questa che accontenta l’opposizione, partita da una richiesta ben più elevata e che consente alla maggioranza di chiudere la partita dell’Imu per poi aprire quella del bilancio di previsione.
La trattativa. Ieri mattina, la situazione è apparsa ben diversa. La sera prima, intorno a mezzanotte, si è chiusa una seduta del consiglio infuocata, con la maggioranza che è riuscita a far decadere 38 emendamenti dell’opposizione scatenando le proteste di tutti i partiti del centrosinistra e di Fli. Così, la prima trattativa in mattinata tra le due coalizioni, per tentare di arrivare ad un accordo, ha fatto registrare un nulla di fatto. Le parti sono apparse sempre distanti, con l’opposizione che ha richiesto un taglio delle aliquote per un costo di 3,4 milioni di euro e con la maggioranza che ha offerto riduzioni per un massimo di 1,6 milioni.
Ma dopo qualche ora il clima è totalmente cambiato. La maggioranza ha ripreso la trattativa mostrando un’apertura alle richieste del centrosinistra. L’assessore ai tributi Massimo Filippello e i suoi tecnici si sono mostrati disponibili a venire incontro alle richieste della minoranza e si sono messi subito al lavoro per verificare i costi e individuare i capitoli di spesa in bilancio su cui intervenire eventualmente per recuperare la cifra necessaria. La seduta del consiglio, convocata inizialmente per il pomeriggio, è stata rinviata a stamattina per dare più tempo ai tecnici.
I tagli allo studio. Secondo i primi calcoli, le richieste dell’opposizione dovrebbero costare tra i 2,7 e i 3 milioni di euro. L’idea è quella di abbassare di mezzo punto l’Imu sull’abitazione principale e sulle seconde case. L’aliquota per la prima casa dovrebbe scendere, così, dal 4 al 3,5 per mille e quella per le altre abitazioni, dal 10,6 al 10,1 per mille. «In questo modo faremo pagare meno tasse a migliaia di contribuenti», ha fatto presente il consigliere del Pd Gianluca Fusilli, «basti pensare che solo per la prima casa sono interessate 40mila famiglie». Dovrebbero rimanere invariate, invece, le altre aliquote: quella del 3 per mille, riservata ai proprietari di un’abitazione principale, acquistata con un mutuo e con redditi non superiori a 30.500 euro l’anno e del 7,6 per i negozi utilizzati dai proprietari per la loro attività e per le case affittate a canone concordato. Ma ancora non è chiaro se le modifiche alle aliquote verranno apportate subito o in un secondo tempo. Il centrosinistra è intenzionato a correggere subito il regolamento Imu già approvato dalla giunta. Nell’ipotesi di accordo ventilata in mattinata dalla maggioranza, invece, si prevedeva l’impegno a rivedere, entro il prossimo 30 settembre, il taglio delle aliquote. Inoltre, l’opposizione preme per far inserire nel documento la promessa di utilizzare l’eventuale maggior gettito, risultante dall’incasso dell’acconto della prima rata Imu, per abbassare ulteriormente le aliquote. E i primi dati lasciano ben sperare. Ieri Filippello ha rivelato che il Comune ha già incassato con la prima rata 7 milioni e mezzo, ma mancano ancora i versamenti eseguiti negli ultimi giorni prima della scadenza. Le previsioni di gettito oscillano tra i 9,8 e i 12 milioni.
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