Imu approvata, De Felice il consiglio è illegittimo
Francavilla, il consigliere Pdl assente perché non ha ricevuto la notifica «Esposto o ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della seduta»
FRANCAVILLA. In una lunga seduta di consiglio comunale conclusa dopo la mezzanotte di martedì, la maggioranza del sindaco Antonio Luciani ha approvato le aliquote Imu, rigettando in blocco gli emendamenti dell’opposizione: abitazione principale al 4 per mille; aliquota massima del 10,6 per le seconde case; 8,6 per le attività produttive e commerciali; 2 per i fabbricati ad uso strumentale; 7,6 per i terreni agricoli. Confermata l’Irpef all’8 per mille. Però, a causa della mancata notifica dell’avviso di convocazione al consigliere d’opposizione Pdl, Carlo De Felice, sul consiglio si allunga l’ombra della illegittimità. Lunedì mattina, venuto a conoscenza in via informale del consiglio, al quale non avrebbe potuto partecipare in quanto non aveva avuto il tempo di organizzarsi con gli impegni professionali, De Felice aveva chiesto l’annullamento in autotutela della seduta. Il presidente del consiglio Francesco Todisco, però, sulla base della relazione della segretaria comunale Franca Colella, ha deciso di non accogliere l’istanza di De Felice. «Questa amministrazione si dice rispettosa della trasparenza e della legalità ma poi nei fatti commette superficialità dettate dall’arroganza e dalla presunzione che denotano il mancato rispetto dei gruppi d’opposizione», ha commentato De Felice. «Il consiglio si poteva riconvocare dandomi la possibilità di partecipare. Ora sto valutando due strade per far valere i miei diritti». Una potrebbe essere quella di presentare ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della seduta; l’altra, di inoltrare un esposto alla procura per abuso contro il presidente del consiglio. Tornando alle aliquote Imu, la maggioranza è rimasta ferma sulle proprie posizioni perché, accogliendo le proposte di riduzione delle aliquote avanzate dalla minoranza, non sarebbero più quadrati i conti del bilancio. Dal centro destra, Franco Moroni ha chiesto «l’esenzione totale per la prima casa applicando legittimamente l’aliquota minima al 2 per mille e il regolamento delle esenzioni al massimo; l’abbassamento allo 0,46 per le seconde case in comodato a parenti fino al 2° grado; 0,7 per abitazioni in locazione utilizzate come prima casa; 0,2 per chi paga un mutuo sulla prima casa; 0,6 per i terreni agricoli e per le attività produttive». Stefano Di Renzo (Democratici per Francavilla) ha proposto la fasce di reddito per l’Irpef (0 fino a 10 mila euro; 0,6 fra 10 e 30 mila; 0,8 oltre 30 mila). Imu al 3,6 per la prima casa per le famiglie disagiate o con disabili; 9,6 per la seconda casa; 7 per le attività produttive. Il sindaco Luciani si è impegnato a rivedere le aliquote a settembre, in funzione delle somme che rientreranno.
Giuseppina Gherardi
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