Imu e Irpef, il Comune è pronto a cancellare sconti e agevolazioni
Ecco la manovra da approvare se il governo non dovesse concedere la rinegoziazione dei mutui Spariscono le aliquote ridotte per l’imposta sulla casa, quasi eliminata l’esenzione dell’addizionale
PESCARA. Un’altra manovra lacrime e sangue si nasconde dietro l’angolo per i cittadini. L’amministrazione comunale ha preparato due delibere per cancellare sconti e agevolazioni dell’Imu e dell’addizionale Irpef. Questi due provvedimenti sono come dei salvagente che verranno utilizzati solo nel caso in cui il governo non dovesse concedere al Comune la possibilità di rinegoziare, a costi inferiori, i mutui già accesi. La risposta è attesa per domani. Ieri sera, in proposito, il consiglio si è riunito per varare un provvedimento di richiesta di rinegoziazione dei mutui alla Cassa depositi e prestiti. Le due delibere sulle tasse, comunque, sono già pronte per essere portate alla prossima seduta del consiglio comunale insieme al bilancio di previsione. L’intervento su Imu e addizionale Irpef, nel caso in cui si dovesse procedere con l’abbattimento della spesa per interessi sui mutui, sarà necessario per coprire parte dei 2,6 milioni di euro che mancano a causa dell’ulteriore taglio del governo ai trasferimenti erariali per Pescara.
Imu. Il primo passo, in caso di risposta negativa del governo, sarà quello di agire sull’imposta sulla casa, cancellando le agevolazioni, per poter recuperare, secondo i calcoli dei tecnici, 647mila euro. In pratica, l’amministrazione comunale intende applicare l’aliquota massima del 10,6 per mille anche alle categorie di immobili che fino ad oggi usufruivano di quella ridotta del 9 per mille. Ossia, gli immobili, categorie catastali da A/2 ad A/7, concessi in comodato gratuito a favore di parenti entro il primo grado in linea retta (dal figlio al genitore o dal genitore al figlio), oppure concessi in locazione a canone concordato.
In compenso, vengono confermate per le abitazioni principali di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9), l’aliquota del 6 per mille e la detrazione di 200 euro.
Addizionale Irpef. Il resto della manovra riguarderà l’addizionale Irpef, già aumentata al massimo, dallo 0,49 allo 0,8 per cento, alla fine dell’anno scorso dall’amministrazione comunale. Ora, si propone l’abbassamento della soglia di esenzione da 16.040 euro, cioè il tetto fissato l’anno scorso, a 5.830,76 euro, che è l’importo di una pensione sociale. In questo modo, rimarranno esentati dal pagamento dell’imposta sono i cittadini gravemente indigenti. Tutti gli altri, con fasce di reddito da 5.830 a 16.040 euro, finora esclusi, saranno chiamati a pagare l’addizionale comunale.
Rinegoziazione dei mutui. Intanto ieri sera il consiglio ha esaminato la delibera per la rinegoziazione dei prestiti. Oltre alla richiesta di abbattere i tassi, si propone l’allungamento delle scadenze: quelli con vita residua pari a 5,5 anni, fino a 15 anni: quelli con vita residua di 10,5, fino a 25; quelli di 15,5, fino a 29,5.
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