Imu, il Pd accusa la maggioranza «La tassa resta alta»

L’accusa: «I soldi serviranno a coprire i buchi» La difesa di Foschi: «Resisteremo all’ostruzionismo»

PESCARA. Manca una manciata di giorni per approvare le modifiche al regolamento comunale sull’Imu. L’amministrazione di Luigi Albore Mascia avrà tempo fino al 31 ottobre per ritoccare le aliquote della tanto contestata imposta sulla casa e per mettere d’accordo la sua maggioranza. Oggi pomeriggio, alle 16, in consiglio, parte quella che si preannuncia una lunga maratona. Le forze dell’opposizione, dalla parte dei cittadini gravati dalle tasse, lamentano il mancato rispetto degli accordi di luglio _ un emendamento approvato dall’aula stabiliva di ridurre di mezzo punto le aliquote per le prime e seconde case, mentre oggi il Pdl vorrebbe ridurre solo la percentuale sull’abitazione principale, che passerebbe dal 4 al 3,8 per mille, mentre per le seconde case le aliquote resterebbero invariate al 10,6 per mille_ e quindi un gettito fiscale che supera di gran lunga le previsioni. Si parla di 39,8 milioni di euro da versare nelle casse del Comune e 12,8 milioni da girare allo Stato. Una stangata per i portafogli dei contribuenti, che spinge il Pd a giocare la carta dell’ostruzionismo. Ma Armando Foschi (Pdl) rispedisce le critiche al mittente e annuncia la volontà di «alzare le barricate, respingendo uno a uno tutti gli emendamenti in una maratona notturna nell’aula consiliare», sottolineando come «a rimetterci saranno solo i cittadini che non potranno beneficiare della riduzione dell’aliquota sulla prima casa». Se da un lato la maggioranza ritiene che gli incassi dell’Imu servano a coprire le uscite ordinarie e straordinarie e i minori trasferimenti dallo Stato (7 milioni), Camillo D’Angelo (Pd) spulcia tra le carte del bilancio di previsione. Da un’elaborazione diffusa ieri, viene fuori che il buco finanziario del Comune ammonta a 12,7 milioni di euro. Frutto di una lotta all’evasione fiscale più blanda (meno 3 milioni), fondi in meno dalla Polizia municipale (1 milione) e dalla mancata pianificazione di alcune entrate straordinarie dell’anno precedente che non sono state confermate nel 2012 (3 milioni per il Palazzo di giustizia, 1,5 milioni come conguaglio dell’Ici e 1 milione come conguaglio dell’Iva). A queste uscite si aggiungono le spese più elevate per la gestione dell’Attiva (1,4 milioni), per le rate dei mutui (1,2 milioni) e per i soldi a pioggia concessi alle associazioni sportive e alle manifestazioni (800mila euro). «Sono due anni», rimarca D’Angelo, «che la maggioranza non tiene conto dei tagli e delle restrizioni operati dal Governo. Per sopperire alla mancanza di fondi e alla totale incapacità di pianificazione, vogliono aumentare l’Imu. Dalla differenza tra il buco finanziario di 12,7 milioni e i 7 milioni di tagli dallo Stato, vengono fuori 5,7 milioni di euro. Mi chiedo cosa dovrà finanziare questa maggiore entrata rispetto al bilancio di previsione». A dargli man forte il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio e il suo vice Enzo Del Vecchio: «Ci siamo spesi con impegno e sacrificio», sottolineano, «per ottenere un risparmio di 3 milioni. Invece la maggioranza ha fatto marcia indietro. Non è stata rispettata nemmeno la circolare con cui l’assessore Seccia e il dirigente D’Aquino invitavano a non impegnare 15 milioni di euro della spesa corrente«. Con il Pd si schiera anche Massimiliano Pignoli (Fli), che annuncia l’ostruzionismo in aula.

Ylenia Gifuni

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