Imu, la maggioranza fa saltare l’accordo sui tagli alle aliquote

Le richieste del centrosinistra considerate troppo onerose il centrodestra propone riduzioni solo per 1,5 milioni

PESCARA. Il centrosinistra chiede la riduzione di un punto delle aliquote Imu sulle abitazioni principali e sulle seconde case, per una spesa complessiva in termini di minor gettito di 6 milioni di euro. Il centrodestra rilancia proponendo un taglio più soft, dal costo massimo di un milione e mezzo. Quanto basta per ridurre solo di mezzo punto l’aliquota per le prime case.

É su queste differenze che si è arenata ieri la trattativa tra maggioranza e opposizione sulla nuova imposta per la casa. L’accordo tra le due coalizioni, raggiunto a fatica mercoledì scorso, non ha retto. Ieri mattina, il centrodestra è tornato in aula rimettendo in discussione i punti dell’intesa e scatenando la dura reazione del centrosinistra. «Si sono rimangiati tutto», ha accusato il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio. Tutte le riunioni tecniche e politiche che si sono svolte in mattinata e nel pomeriggio, tra gli assessori al bilancio Eugenio Seccia, ai tributi Massimo Filippello e il ragioniere generale Giovanni D’Aquino e poi tra maggioranza e opposizione, non sono state sufficienti a far raggiungere una nuova intesa. Così, in aula, è ripreso l’ostruzionismo dell’opposizione. Le richieste, avanzate dal centrosinistra, sono apparse all’amministrazione comunale troppo onerose. Il taglio di un punto delle aliquote sarebbe costato in termini di minor gettito 6 milioni di euro. Questa somma avrebbe dovuto essere recuperata con una sforbiciata energica alle spese dell’ente. «Troppo alta», aveva avvertito il capogruppo del Pdl Armando Foschi già domenica scorsa, «è stata valutata la stima del centrosinistra di congelare in bilancio 6 milioni. La scorsa seduta di mercoledì scorso si era chiusa su un’ipotesi di accordo, stilata dal centrodestra, che prevedeva la rivisitazione delle aliquote entro il 30 settembre, sulla base delle risultanze degli introiti derivanti dai versamenti dell’acconto».

La minoranza aveva fatto aggiungere nell’accordo che, «qualora l’effettivo incasso dei versamenti Imu prima rata risultassero superiori all’incasso consolidato Ici del 2010, l’eventuale eccedenza di entrata, fino a 6 milioni di euro, dovrebbe essere destinata alla revisione in diminuzione delle aliquote ordinarie e sugli altri immobili». «É su tale previsione», aveva rivelato Foschi sempre alla vigilia della seduta del consiglio, «che gli uffici hanno considerato necessario un approfondimento. Alla verifica tecnico-contabile sono stati sollevati dei dubbi sulla tenuta finanziaria». «Secondo i tecnici», aveva sottolineato, «non potremmo prevedere il congelamento di una somma superiore ai 2 milioni di euro, massimo 2 milioni e mezzo». «L’Imu», aveva concluso il capogruppo del Pdl, «è un’imposizione piovutaci addosso dal governo. Ma non possiamo rischiare di mettere in pericolo le casse e il bilancio per fare demagogia». Dopo le riunioni tecniche, la maggioranza è tornata in consiglio con una proposta ancora più blanda, rispetto a quella ipotizzata da Foschi domenica. Il taglio alle aliquote non può superare una riduzione del gettito di un milione e mezzo di euro. «Con questa cifra si riesce a malapena a ridurre dal 4 al 3,5 per mille l’aliquota sulla prima casa», ha fatto notare il consigliere del Pd Gianluca Fusilli, «i cittadini hanno diritto a tagli più consistenti. Noi avevamo proposto riduzioni delle aliquote per 6 milioni di euro. Ma ci siamo detti disponibili a scendere a 3,2 - 3,3 milioni di euro per venire incontro alle esigenze della maggioranza. Ma proporre tagli di un milione e mezzo è inaccettabile. Non si può ragionare solo sulle entrate, bisogna cominciare a pensare ai tagli alle spese superflue, come il Festival dannunziano». «Quellla della maggioranza è una proposta ridicola per i cittadini», ha aggiunto il vice capogruppo del Pd Enzo Del Vecchio.

Dello stesso tenore le dichiarazioni rilasciate dal capogruppo dell’Idv Adelchi Sulpizio. «É giusto che i cittadini pescaresi sappiano che la maggioranza di centrodestra non vuole abbassare le aliquote Imu, preferendo salassare i cittadini», ha osservato, «hanno rigettato le nostre proposte volte ad abbassare le aliquote della prima casa dal 4 al 3 per mille e di almeno un punto quelle per le seconde case. Tra il taglio delle spese inutili e la riduzione delle tasse, la maggioranza preferisce mettere le mani nelle tasche dei cittadini». Invece, dal capogruppo Udc Vincenzo Dogali è arrivato un avvertimento alla coalizione: «L’amministrazione deve tagliare le spese, altrimenti rischia il dissesto».

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