Imu, via libera agli sconti per prime e seconde case
L’aliquota per le abitazioni scende al 3,5 per mille, è tra le più basse d’Italia Cancellati i premi ai dirigenti per recuperare i soldi per le agevolazioni
PESCARA. L’aliquota Imu per le abitazioni principali scende dal 4 al 3,5 per mille e diventa una delle più basse d’Italia. Quella per le seconde e terze case sfitte cala dal 10,6 al 10,25 per mille. E poi ancora sconti, sia per l’Ater, sia per le famiglie meno abbienti con disabili. Ecco come cambia la tassa sulla casa per i pescaresi, chiamati a pagare l’ultima rata entro il 17 dicembre. Ieri mattina il consiglio comunale, a poche ore dalla scadenza dei termini per fissare le aliquote, ha finalmente dato il via libera, quasi all’unanimità, al regolamento dell’Imu riveduto e corretto rispetto alla versione già approvata nel luglio scorso. È stato determinante l’accordo raggiunto con gran fatica da Mascia con opposizione e Udc, martedì scorso, dopo una settimana di trattative andate a vuoto. Il sindaco, per recuperare i soldi necessari per procedere alle riduzioni, ha dovuto tagliare decine di voci di spesa. Ha addirittura azzerato il fondo riservato ai premi per i dirigenti dell’ente. Grossa soddisfazione è stata espressa dal centrosinistra, Fli e Udc, che si sono battuti fino all’ultimo per far abbassare ulteriormente le aliquote rispetto ai mini sconti proposti dalla maggioranza. Mascia e opposizione hanno parlato di giornata storica per Pescara.
Sconti per le case. Buone notizie per i 49mila contribuenti proprietari delle case in cui vivono. L’amministrazione comunale, messa alle strette da Pd, Idv e Udc, è riuscita a recuperare i soldi necessari per aumentare gli sconti. L’aliquota per le abitazioni principali viene ridotta più del previsto: dal 4 per mille, fissata nel luglio scorso, scende al 3,5. Il risparmio medio è di un centinaio di euro a famiglia.
Un po’ meno il calo per seconde e terze case sfitte. L’aliquota massima del 10,6 per mille scende al 10,25. In questa categoria rientrano anche i costruttori che si ritrovano decine di case invendute. «Non è stato possibile procedere a ulteriori sconti per i costruttori», ha spiegato Vincenzo Dogali (Udc), «perché non ci sono dati precisi per calcolare quanto costerebbe al Comune».
Altri sconti riguardano particolari figure di contribuenti. Su proposta di Massimiliano Pignoli (Fli), è stata inserita l’aliquota agevolata al 3 per mille per le famiglie che possiedono abitazioni, hanno un reddito Isee fino a 20.000 euro e un componente disabile. Invece, Antonio Blasioli (Pd) si è battuto per far abbassare l’aliquota per le case Ater. Inoltre, è stata ripristinata quella del 7,6 per mille per i locali e i negozi utilizzati dai proprietari per le loro attività.
Studi professionali. In compenso la maggioranza ha voltato le spalle a Carlo Masci. Il leader di Pescara futura si era imposto per ridurre l’Imu agli studi professionali, ma il consiglio ha riportato l’aliquota al 9,6.
Le reazioni. Dopo il voto in aula si è assistito a una corsa dei politici di maggioranza e opposizione ad assumersi la paternità degli sconti. «Ai contribuenti pescaresi», ha esordito Mascia, «abbiamo garantito l’Imu più bassa d’Italia. Ora mi attendo dal centrosinistra la stessa assunzione di responsabilità sugli equilibri di bilancio e sull’assestamento». «L’approvazione definitiva del Regolamento Imu», ha ribattuto Enzo Del Vecchio (Pd), «contiene un risultato, quello ottenuto dall’opposizione che non ammette mistificazioni». «Si poteva far molto di più riducendo ancora le spese superflue», ha aggiunto Adelchi Sulpizio (Idv). «Il Pd prenda esempio dal Pdl», ha concluso Lorenzo Sospiri (Pdl), «nei Comuni amministrati dal centrodestra c’è confronto, dibattito e mediazione».
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