In 200 dall'Abruzzo al Brasile con papa Francesco Monsignor Forte: "Un povero tra i bimbi di Rio"

Le diocesi regionali accompagnano Bergoglio in Brasile. Hanno visitato le favelas e ora ora si preparano a incontrare il pontefice. L'arcivescovo di Chieti-Vasto racconta il viaggio sul Sole 24 ore

Sono partiti in 200 con un bagaglio di sogni e di preghiere. Hanno vissuto sulla loro pelle l'impegno dei missionari italiani nelle favelas e ora si preparano a incontrare papa Francesco. Ci sono anche i giovani dell'Abruzzo e del Molise alla Giornata mondiale della gioventù 2013 che sta scaldando il cuore del Brasile. I ragazzi, dai 19 ai 31 anni, sono partiti a metà luglio da tutta la regione, e da parte del Molise, in diversi gruppi per fondersi con i loro coetanei provenienti dal resto del mondo. A Madrid nel 2011 erano arrivati in 3mila, in parte hanno voluto vivere di nuovo questa esperienza.

La delegazione regionale, composta da oltre 100 ragazzi dell'Aquila, Avezzano, Sulmona, Teramo, Chieti, Trivento e Pescara, ha unito alla Gmg un'esperienza missionaria a Itaquaquecetuba, nel distretto di San Paolo. Poi si sono ricongiunti a Rio de Janeiro con l'altra delegazione, composta da più di 100 giovani, provenienti da Pescara, Isernia e altre diocesi delle due regioni. A guidarli il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, delegato di Abruzzo e Molise per la pastorale giovanile, il vescovo di Teramo Atri, monsignor Michele Seccia, il vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Angelo Spina e il vescovo ausiliare dell'Aquila monsignor Giovanni D'Ercole, e monsignor Bruno Forte che racconta la Gmg sul Sole 24 ore.

"Qui si comprende perché uno dei primi appuntamenti a Rio di Papa Francesco sarà di visitare una grande favela", racconta l'ìarcivescovo di Chieti Vasto. "Come a Lampedusa, anche qui il Papa venuto dalla fine del mondo accende i riflettori dei media e dei cuori sui più poveri e abbandonati. Un Papa scomodo? Semplicemente un testimone del Vangelo, che testimonia Colui che si è fatto povero per amore dei poveri, per liberarci dalle nostre cecità e darci il coraggio di credere in un mondo più giusto e di impegnarci per realizzarlo".

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