i costi nella regione
In calo la produzione di frutta
Si teme per l’olivicoltura già colpita dalle gelate primaverili
PESCARA. Attualmente, la siccità sta provocando in Abruzzo sulla coltivazione di ortaggi (insalate, spinaci, radicchio, indivia, finocchi, carote e le prime patate) una diminuzione di produzione quantitativa stimata a livello generale intorno al 30% con particolare riferimento alla Piana del Fucino, orto d’Italia, dove si arriva anche al 50% di produzione in meno e gli agricoltori stanno sostenendo eccessivi costi dovuti al consumo di gasolio per l’irrigazione di soccorso. Le conseguenze della siccità riguardano anche la provincia di Chieti, dove l’emergenza è particolarmente sentita nel basso Vastese con un calo di produzione di oltre il 30% su ortaggi (pomodori) e frutta (pesche, albicocche, meloni) mentre iniziano a farsi sentire i primi problemi alla zootecnica, che a livello regionale registra attualmente un calo della produzione del latte del 20-25% con punte anche del 30%. Un altro settore che sta risentendo molto delle condizioni climatiche in Abruzzo è sicuramente l’olivicoltura relativamente alla quale, tra gelate primaverili e siccità estiva, si stima un calo di produzione di oltre il 50%. «E’ necessario passare dalla gestione dell’emergenza con enorme spreco di risorse, per abbracciare una nuova cultura delle prevenzione» dice Coldiretti Abruzzo «Siamo costretti ad affrontare una situazione complessa perché è mancata la programmazione in un Paese che è ricco della risorsa acqua, ma che deve fare i conti con cambiamenti climatici in atto. Aumento delle temperature estive, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, più elevato numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, ma soprattutto modificazione della distribuzione delle piogge e aumento dell’intensità delle precipitazioni con una forte perdita per scorrimento sono effetti dei cambiamenti climatici che richiedono interventi strutturali».