PESCARA
In città 101 cinghiali da abbattere
Il monitoraggio affidato alle guardie venatorie: «Avvistati anche lupi e caprioli»
PESCARA. «Sono 101 i cinghiali che vagano in città, per lo più in ore notturne, a caccia di cibo. E questa presenza è da eradicare completamente, non si può pensare a una convivenza con gli ungulati, che creano danni. La norma prevede che, una volta abbattuti, vengano prelevati dei campioni, da inviare all’Istituto Zooprofilattico per le analisi di rito. Solitamente la carne può essere destinata al consumo umano per cui viene consegnata ai privati che, magari, si sono ritrovati l’animale in giardino».
È il presidente della Commissione Mobilità e Degrado Urbano Armando Foschi a ufficializzare l’esito della riunione di ieri che ha visto la partecipazione di Giovanni Spina, coordinatore delle Guardie venatorie volontarie incaricate del monitoraggio dei cinghiali in città e del loro abbattimento.
«La situazione è tutt’altro che semplice», ha sottolineato Foschi riferendosi ai numeri del censimento degli animali selvatici, segnalati nelle zone residenziali. «Oltre ai 101 esemplari di cinghiale ci sono due caprioli, che non rappresentano un problema, e due lupi, avvistati in strada Colle Pizzuto: una presenza, quest’ultima, assolutamente normale e conseguente a quella dei cinghiali, di cui si cibano i lupi».
L’emergenza vera e propria, ha fatto presente Foschi, interessa alcune zone come Colle Pineta, Colle Pizzuto, via Martiri di Pietransieri, Colle Breccia, via Tirino, la zona di San Silvestro, la zona del Cimitero, zona di San Donato e l’area tutt’attorno al PalaFiera Danelli, con la zona di Fosso Mazzocco, al confine tra Pescara, Spoltore e Montesilvano, via strada del Palazzo, via delle Fornaci, Zanni.
La presenza degli ungulati è «cresciuta in modo progressivo e il Comune di Pescara l’ha gestita dal 2021, sino a oggi, con ordinanze di monitoraggio, della validità di sei mesi rinnovabili. Il 26 dicembre scorso è stata firmata una nuova ordinanza, valida sino alla scadenza del Piano faunistico regionale venatorio (il 2027), e consente di procedere con l’abbattimento degli animali». Un’operazione, ha ricordato Foschi, affidata alle Guardie venatorie volontarie, «visto che i semplici cacciatori, seppur muniti di regolare porto d’armi, non possono assolutamente intervenire in zone residenziali». Nell’ordinanza si faceva riferimento all’ultimo monitoraggio e i cinghiali segnalati erano 80.