In migliaia: no al Green pass Forza Italia: «Noi, aggrediti»
Il corteo accerchia il banchetto della raccolta firme, interviene la polizia
PESCARA. Pomeriggio ad altissima tensione ieri in città, culminata con un’aggressione al banchetto organizzato da Forza Italia in corso Umberto. Un passaparola sui social, qualche locandina e, nel giro di pochissimo tempo, è accaduto quello che nessuno probabilmente si sarebbe aspettato. Una folla che, al grido «no vax, no Green Pass», dalle 17, ha iniziato a invadere piazza Salotto per poi spostarsi in corteo alla Nave di Cascella bloccando il lungomare. Da qui, indietro verso corso Umberto e poi fino alla prefettura in piazza Italia dove, intorno alle 20, erano rimasti circa 400 i partecipanti.
In prima fila soprattutto ragazzi, ma anche famiglie con bambini e persone più avanti con l’età. Molti, anche, provenienti da fuori città, qualcuno anche da Ravenna. Piano piano, sotto due distinti gruppi, quelli dei “no Vax” e quelli “no Green Pass” hanno cominciato ad affollare piazza Salotto. Poi sono comparsi gli striscioni “Libertà”, “No Apartheid”, “Libertà e democrazia”, quindi i megafoni, i cori “vergogna, vergogna”, “No dittatura”, “No Green pass”, le urla e soprattutto sempre più persone che dalla piazza hanno iniziato a muoversi in corteo. Prima verso la Nave di Cascella e poi, all’altezza dell’hotel Carlton la marcia indietro indirizzata dalle forze dell’ordine che hanno indotto il corteo a rientrare verso piazza Salotto. Oltre mille persone che hanno mandato in tilt il traffico della riviera e delle strade del centro. Ma è in corso Umberto che il clima, già bollente, si è ulteriormente surriscaldato. Alla vista del banchetto di Forza Italia e soprattutto del sindaco Carlo Masci, i manifestanti lo hanno letteralmente accerchiato. «Stavamo raccogliendo le firme per il referendum», racconta Masci. «Io, Nazario Pagano, Lorenzo Sospiri, Antonio Martino, Manuela Peschi, Isabella Del Trecco e Alessio Di Pasquale. C’erano dei cittadini in fila per firmare quando queste persone si sono avvicinate strillando. E non si sono limitate a questo. A un certo punto hanno tirato un calcio al banchetto. Immediatamente sono intervenute le forze dell’ordine, la polizia e la polizia municipale, che li hanno bloccati. Ma ce l’avevano soprattutto con me. Mi hanno detto prima che il loro portavoce aveva intenzione di parlarmi e io gli ho risposto che con gente violenta non discuto, poi volevano sapere cosa ne pensavo del vaccino. Comunque grazie al sistema di sicurezza e protezione che c’era, non hanno potuto fare niente». Da lì il corteo improvvisato è ripreso, sempre scortato dalle forze dell’ordine. Stavolta verso la Prefettura, che è stata nel frattempo presidiata dalla polizia. A seguire in prima persona la manifestazione, il questore Luigi Liguori con il vice dirigente delle Volanti e della Mobile, Davide Zaccone e Mauro Sablone. E la polizia municipale con il comandante Danilo Palestini e il maggiore Giorgio Mancinelli. Davanti al palazzo di governo, dove si sono radunate alla fine 400 persone, ancora slogan e urla. Il tutto ripreso dalle telecamere.
In prima fila soprattutto ragazzi, ma anche famiglie con bambini e persone più avanti con l’età. Molti, anche, provenienti da fuori città, qualcuno anche da Ravenna. Piano piano, sotto due distinti gruppi, quelli dei “no Vax” e quelli “no Green Pass” hanno cominciato ad affollare piazza Salotto. Poi sono comparsi gli striscioni “Libertà”, “No Apartheid”, “Libertà e democrazia”, quindi i megafoni, i cori “vergogna, vergogna”, “No dittatura”, “No Green pass”, le urla e soprattutto sempre più persone che dalla piazza hanno iniziato a muoversi in corteo. Prima verso la Nave di Cascella e poi, all’altezza dell’hotel Carlton la marcia indietro indirizzata dalle forze dell’ordine che hanno indotto il corteo a rientrare verso piazza Salotto. Oltre mille persone che hanno mandato in tilt il traffico della riviera e delle strade del centro. Ma è in corso Umberto che il clima, già bollente, si è ulteriormente surriscaldato. Alla vista del banchetto di Forza Italia e soprattutto del sindaco Carlo Masci, i manifestanti lo hanno letteralmente accerchiato. «Stavamo raccogliendo le firme per il referendum», racconta Masci. «Io, Nazario Pagano, Lorenzo Sospiri, Antonio Martino, Manuela Peschi, Isabella Del Trecco e Alessio Di Pasquale. C’erano dei cittadini in fila per firmare quando queste persone si sono avvicinate strillando. E non si sono limitate a questo. A un certo punto hanno tirato un calcio al banchetto. Immediatamente sono intervenute le forze dell’ordine, la polizia e la polizia municipale, che li hanno bloccati. Ma ce l’avevano soprattutto con me. Mi hanno detto prima che il loro portavoce aveva intenzione di parlarmi e io gli ho risposto che con gente violenta non discuto, poi volevano sapere cosa ne pensavo del vaccino. Comunque grazie al sistema di sicurezza e protezione che c’era, non hanno potuto fare niente». Da lì il corteo improvvisato è ripreso, sempre scortato dalle forze dell’ordine. Stavolta verso la Prefettura, che è stata nel frattempo presidiata dalla polizia. A seguire in prima persona la manifestazione, il questore Luigi Liguori con il vice dirigente delle Volanti e della Mobile, Davide Zaccone e Mauro Sablone. E la polizia municipale con il comandante Danilo Palestini e il maggiore Giorgio Mancinelli. Davanti al palazzo di governo, dove si sono radunate alla fine 400 persone, ancora slogan e urla. Il tutto ripreso dalle telecamere.