In un libro le ricette delle vittime di abusi

Da prostitute a cuoche: il riscatto sociale delle donne straniere salvate dai volontari dell’associazione On the road

MONTESILVANO. 75 ricette, 112 pagine, 15 differenti nazioni, ma un solo nobile obiettivo, quello dell’integrazione e dell’autodeterminazione. Sono questi i numeri di «Sapori dal mondo», il libro di cucina opera di Giovanna D’Angelo e frutto di una collaborazione con delle cuoche davvero particolari. Si tratta di donne straniere cadute, nel nostro Paese, nella trappola della tratta di esseri umani e costrette a prostituirsi da coloro che avevano visto come potenziali mariti o speranze di un futuro migliore in Italia. Giovani schiave che, dopo un doloroso percorso, hanno incontrato sul loro cammino, fatto di violenza e marciapiedi, dei veri salvatori che hanno realizzato per loro un domani diverso: i volontari dell’associazione On the road, che hanno aiutato le donne ad abbandonare i loro aguzzini, cambiando città e a volte identità. Alcune di queste giovani vittime hanno preso parte, poi, ad un corso di cucina tenuto dalla psicologa Giovanna D’Angelo che ha deciso di racchiudere le ricette più gustose in un volume presentato nei giorni scorsi a Montesilvano. L’occasione è stata offerta dall’Università popolare della terza età che ha organizzato un incontro con l'autrice e gli editori del volume, nell’ambito del corso di cucina dedicato a una ventina di iscritti. Un abbraccio virtuale, dunque, tra le ricette abruzzesi, approfondite dalle “nonnine” della città, e i piatti multietnici suggeriti dalle donne straniere, molte delle quali diventate oggi badanti o cuoche. «Realizzare qualcosa per l’altro significa anche prendersi cura dell’altro», ha spiegato l’autrice nel corso della presentazione del libro, «e noi abbiamo deciso di utilizzare il cibo come forma di aggregazione per consentire a queste donne, non solo di condividere le proprie tradizioni e le proprie esperienze, ma anche di puntare al reinserimento lavorativo». Primi piatti, secondi, dolci e diversi modi per fare il pane all’interno del libro che a volte presenta la stessa ricetta ma con ingredienti e procedure di realizzazione diverse.

«In questo modo abbiamo dimostrato alle donne protagoniste dell’avventura», ha aggiunto D’Angelo, «che tutte avevano lo stesso valore, la stessa importanza, e che tutte avevano diritto di esporre le proprie idee». Soddisfazione per l’obiettivo raggiunto è stata espressa anche da Franco Eugeni e Marco Santarelli, della fondazione Panta Rei, editrice del volume e da Patrizia Di Berardino, responsabile delle risorse umane dell’associazione On the road. «Questo non è un semplice libro di ricette», hanno concluso, «ma c’è dentro l’amore e l’anima di chi ha creduto fortemente in questo progetto, Giovanna D’Angelo, che ha aiutato queste donne a prendere coscienza delle proprie possibilità e a ricominciare a guardare con ottimismo al futuro».

Antonella Luccitti

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