PARCO DELLA MAJELLA
Incendio alla faggeta, dopo i Canadair caccia ai piromani
A fuoco un'ampia area di vegetazione nel Parco della Majella tra Roccamorice e Caramanico Terme. Questa mattina arrivato un aereo da Ciampino. Il presidente Zarrara: "Prevale l'ipotesi dolosa"
ROCCMORICE. Sono proseguite anche stamani le operazioni per contrastare il violento incendio in corso da ieri nel territorio del Parco della Majella, tra Roccamorice e Caramanico Terme. Le fiamme si estendono su un versante in quota di circa un chilometro, e hanno interessato una faggeta nei pressi dell'area archeologica delle costruzioni a Tholos.
Viste le difficoltà di intervenire con squadre da terra, in quanto la zona in quota è molto impervia, è in azione da questa mattina un Canadair CL-415 partito dall'aeroporto di Ciampino. Sono da ormai 24 ore al lavoro i vigili del fuoco con una decina di squadre nel Pescarese e in particolare a Decontra di Caramanico.
AGGIORNAMENTO ore 18: dopo una serie di lanci con il Canadair, le fiamme appaiono in via di totale spegnimento. Da questa mattina si lavora con l'ausilio dei mezzi aerei e probabilmente si andrà avanti per la serata e anche la prossima notte. Le fiamme interessano anche i due versanti dei territori di Abbateggio e Roccamorice. Le fiamme sono alimentate dal caldo e sopratutto dal vento.
ZAZZARA: PREVALE L'IPOTESI DOLOSA . "L'incendio ha trovato spazio nella notte. Oggi è sotto controllo grazie all'intervento aereo in corso da questa mattina. Per fortuna parliamo di una zona priva di macchie importanti e di grosso sostegno alla combustione. Purtroppo temiamo che l'incendio sia stato provocato volutamente". Lo afferma il presidente del Parco nazionale della Majella, Lucio Zazzara. Ricordando anche il rogo dei giorni scorsi a Lettomanoppello, dove c'erano "tracce inequivocabili di dolo", il presidente afferma che "le persone che per superficialità o per dolo fanno cose del genere vengono individuate e perseguite e, quindi, non devono dormire sonni tranquilli".