Inchiesta Bussi, il gup respinge l'istanza degli ex Montedison

PESCARA. Il gup del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis, ha respinto l'istanza di incidente probatorio, avanzata il 28 giugno scorso, dai legali degli ex amministratori della Montedison, imputati nell'inchiesta sulla mega discarica di Bussi sul Tirino (Pescara). Per il gup, la prova richiesta dagli avvocati è "sostanzialmente non rilevante per la verifica del nesso causale tra le contaminazioni e l'avvelenamento delle acque e delle altre matrici ambientali".

I difensori della Montedison avevano chiesto in particolare di disporre una perizia chimica ed idrogeologica in modo da ricostruire i percorsi delle acque di falda, dalle possibili sorgenti di contaminazione fino al bersaglio rappresentato dai pozzi; identificare i contaminanti presenti in falda, fra le possibili sorgenti ed il campo pozzi di colle Sant'Angelo e da seguire l'evoluzione della contaminazione dalle possibili sorgenti fino ai potenziali recettori (i pozzi), al fine di definire "in modo chiaro e inequivocabile" la provenienza e il percorso degli inquinanti.

Il gup ha rigettato anche altre istanze di perizia idrogeologica e la richiesta di perizia sulla datazione di un documento presentato dalla Solvay, in cui vengono localizzate dieci fosse di raccolta rifiuti all'interno dell'area della mega discarica. Il documento presenterebbe la data del 15 giugno 1972.

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