Indagati in lista, Pd contestato
Primarie, la Sinistra accusa: non vogliono rompere con il passato
MONTESILVANO. «Giudichiamo inaccettabili le richieste degli altri partiti sulle liste elettorali». All'aut aut di Sinistra ecologia e libertà (Sel) - «Fuori gli indagati dalle liste e via chi ha già amministrato Montesilvano» - il Pd risponde alzando un muro.
Le richieste di Giancarlo Castorani, portavoce cittadino di Sel, aprono la polemica: l'unità sbandierata dopo il primo incontro tra i partiti di centrosinistra per lanciare le primarie e scegliere il candidato sindaco per le prossime elezioni sembra già un ricordo sbiadito. Sel vuole chiudere la porta agli amministratori indagati e non soltanto a loro: chiede un rinnovo della classe politica che sa di rottamazione. Non ci sta il Pd, il partito di Renzo Gallerati ed Enzo Cantagallo che ha guidato la città per 12 anni, e Rifondazione comunista va all'attacco: «È inspiegabile l'incapacità del Pd di rompere con il passato», dichiara Corrado Di Sante a nome della federazione della Sinistra Montesilvano che raccoglie Rifondazione comunista e Comunisti italiani, «servono totale discontinuità con il passato ed esclusione dalla coalizione di coloro che sono stati toccati dalle indagini giudiziarie, altrimenti siamo indisponibili alle primarie. Serve un ricambio della classe politico-amministrativa che il centrosinistra ha espresso negli ultimi quindici o venti anni a Montesilvano».
«Le dichiarazioni di Sel», afferma il segretario cittadino del Pd Luigi Beccia, «appaiono fuori luogo e fuori tempo in un momento in cui si sta lavorando congiuntamente a tappe forzate per costruire un'ampia coalizione insieme agli amici del centrosinistra e per organizzare le primarie, momento democratico in cui i partiti cedono lo scettro della scelta del candidato sindaco ai cittadini. Colti di sopresa per questa fuga in avanti», dice Beccia, «le domande che sorgono spontanee sono: Sel vuole veramente cambiare Montesilvano o vuole solo avere visibilità? Sel è anche a Montesilvano il "partito-primarie" di Nichi Vendola o nella nostra città ha già scelto altri progetti (magari trasversali) e vecchie modalità?». Dopo questa spallata, però, Beccia lascia uno spiraglio a Sel: «Anche dopo questa vicenda», assicura, «resta immutata nel Pd la volontà di costruire insieme una nuova coalizione di centrosinistra fondata su nuove fondamenta da condividere con chi ci vuole stare. È scontato, tuttavia, che le condizioni imprescindibili per stare insieme per poi governare bene siano la fiducia e il rispetto reciproco, come in ogni squadra degna di tal nome».
L'Idv si schiera con Sel: «Condividiamo», dice Bruno Celupica, segretario provinciale, «la scelta di non avere indagati nelle liste. Siamo anche convinti che la vera rottura con il passato amministrativo di questa città sarà data dall'elettorato, al di là di qualsiasi scelta dei partiti. Riteniamo fondamentale coinvolgere giovani, professionisti, uomini e donne di cultura». (p.l.)
Le richieste di Giancarlo Castorani, portavoce cittadino di Sel, aprono la polemica: l'unità sbandierata dopo il primo incontro tra i partiti di centrosinistra per lanciare le primarie e scegliere il candidato sindaco per le prossime elezioni sembra già un ricordo sbiadito. Sel vuole chiudere la porta agli amministratori indagati e non soltanto a loro: chiede un rinnovo della classe politica che sa di rottamazione. Non ci sta il Pd, il partito di Renzo Gallerati ed Enzo Cantagallo che ha guidato la città per 12 anni, e Rifondazione comunista va all'attacco: «È inspiegabile l'incapacità del Pd di rompere con il passato», dichiara Corrado Di Sante a nome della federazione della Sinistra Montesilvano che raccoglie Rifondazione comunista e Comunisti italiani, «servono totale discontinuità con il passato ed esclusione dalla coalizione di coloro che sono stati toccati dalle indagini giudiziarie, altrimenti siamo indisponibili alle primarie. Serve un ricambio della classe politico-amministrativa che il centrosinistra ha espresso negli ultimi quindici o venti anni a Montesilvano».
«Le dichiarazioni di Sel», afferma il segretario cittadino del Pd Luigi Beccia, «appaiono fuori luogo e fuori tempo in un momento in cui si sta lavorando congiuntamente a tappe forzate per costruire un'ampia coalizione insieme agli amici del centrosinistra e per organizzare le primarie, momento democratico in cui i partiti cedono lo scettro della scelta del candidato sindaco ai cittadini. Colti di sopresa per questa fuga in avanti», dice Beccia, «le domande che sorgono spontanee sono: Sel vuole veramente cambiare Montesilvano o vuole solo avere visibilità? Sel è anche a Montesilvano il "partito-primarie" di Nichi Vendola o nella nostra città ha già scelto altri progetti (magari trasversali) e vecchie modalità?». Dopo questa spallata, però, Beccia lascia uno spiraglio a Sel: «Anche dopo questa vicenda», assicura, «resta immutata nel Pd la volontà di costruire insieme una nuova coalizione di centrosinistra fondata su nuove fondamenta da condividere con chi ci vuole stare. È scontato, tuttavia, che le condizioni imprescindibili per stare insieme per poi governare bene siano la fiducia e il rispetto reciproco, come in ogni squadra degna di tal nome».
L'Idv si schiera con Sel: «Condividiamo», dice Bruno Celupica, segretario provinciale, «la scelta di non avere indagati nelle liste. Siamo anche convinti che la vera rottura con il passato amministrativo di questa città sarà data dall'elettorato, al di là di qualsiasi scelta dei partiti. Riteniamo fondamentale coinvolgere giovani, professionisti, uomini e donne di cultura». (p.l.)
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