Inquinamento, chiuso un autolavaggio 

Rumori a tutte le ore, reflui non smaltiti, umidità: l’esposto dei residenti porta al sequestro preventivo dell’attività

MONTESILVANO. Una serie di violazioni in materia di inquinamento acustico e di smaltimento delle acque ha portato ieri mattina al sequestro preventivo di un autolavaggio in via Verrotti.
A mettere i sigilli all’attività, che sorgeva nei locali al pianterreno di un condominio abitato, sei agenti della polizia municipale di Montesilvano, coordinati dal tenente Nino Carletti, nel corso di un intervento condotto a seguito delle continue lamentele da parte dei residenti dei palazzi della zona. Da oltre due mesi, infatti, le famiglie dei condomini che sorgono nelle vicinanze dell’impresa al civico 82 di via Verrotti avevano segnalato alla Asl una serie di criticità che rendevano difficile la convivenza con l’autolavaggio. Tra i problemi lamentati e sui quali verranno effettuate le dovute verifiche, acque scure versate nelle acque bianche, umidità che affiora dai muri interni dello stabile, forti odori di carburante misto a prodotti per la pulizia delle automobili, ondate di acqua calda nebulizzata sulle macchine che rientrava sporca nelle abitazioni. Proprio per la presenza di una forte umidità anche all'interno dell'edificio di via Verrotti, poi, nell’ultimo periodo erano comparse numerose blatte sui muri del condominio, testimoniate da foto e segnalazioni al Comune, ai vigili e alla Asl, da parte delle famiglie esasperate da una così precaria condizione igienico-sanitaria.
A rendere la vita degli abitanti del condominio ancora più difficile, inoltre, i forti rumori delle idropulitrici utilizzate dagli addetti per la pulizia delle automobili anche fuori dagli orari del silenzio, circostanza quest’ultima che era già stata certificata e multata in passato dai vigili. «Con l’operazione di questa mattina (ieri, ndc)», commenta l’assessore comunale alla polizia locale, Valter Cozzi, «si chiude una situazione di disagio per molti residenti sulla cui soluzione abbiamo lavorato per mesi, così da garantire il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie e della tranquillità dei cittadini del quartiere».
L’esponente della giunta Maragno ricorda poi l’iter che ha portato al sequestro preventivo del locale da parte della polizia locale per reiterate violazioni inerenti l’inquinamento acustico e delle acque. «Alla luce di alcuni esposti presentati dai residenti», evidenzia Cozzi «abbiamo promosso una serie di sopralluoghi e verifiche, contando sul supporto dell’Arta. In più occasioni sono state riscontrate violazioni. L’Autorità giudiziaria - su disposizione del gip Elio Bongrazio - ha pertanto disposto il sequestro preventivo, che gli operatori della municipale hanno eseguito. Anche in questa occasione i vigili hanno gestito l’operazione con grandissima professionalità».
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