Insegne, via le spese dei contratti I negozi risparmieranno 600 euro

La commissione Finanze accoglie la proposta dei grillini di abolire i costi di registrazione ogni tre anni Ma è scontro sull’eliminazione della tassa. Cuzzi è favorevole, Bruno contrario: «Costerebbe troppo»

PESCARA. La tassa sulle insegne, forse, non verrà abolita. Ma i commercianti avranno lo stesso un forte sconto sui cartelli che pubblicizzano la loro attività al di fuori dei locali. La commissione Finanze è, infatti, orientata ad accogliere una proposta di delibera dei grillini che prevede di ridurre i costi a carico dei negozi per i contratti delle insegne. Contratti che devono essere rinnovati ogni tre anni al costo di 675 euro. Questa spesa, secondo la capogruppo dei 5 Stelle Enrica Sabatini, verrà ridotta a 110 euro e si pagherà una volta sola, cioè all’apertura dell’attività. «È una sorta di balzello che solo in pochi pagano per rinnovare i contratti ogni anno», ha affermato la capogruppo. Questa imposizione nascerebbe da un’errata interpretazione del regolamento Cosap, un provvedimento che risale al 1998.

Diversa, invece, la tassa sulle insegne d’esercizio che l’assessore al commercio Giacomo Cuzzi intende abolire per sempre. Su questa questione non c’è affatto identità di vedute nella maggioranza. Il presidente della commissione Finanze Giuseppe Bruno sostiene che non è possibile abolire l’imposta, in quanto il Comune, già alle prese con una grave crisi finanziaria, perderebbe un incasso di circa 80mila euro. La commissione, tuttavia, ha già approvato la proposta di delibera presentata dall’assessore. «Noi non facciamo altro che recepire una sentenza del Consiglio di Stato che corregge il criterio di occupazione del suolo pubblico delle insegne», ha spiegato, «in questo ambito andremo a rimodulare le tariffe, applicando l’esenzione dall’imposta per le insegne d’esercizio».

La proposta era stata già avanzata dall’assessore dopo il suo insediamento. Poi, a marzo Cuzzi ha dato mandato agli uffici «di predisporre la modifica all’attuale regolamento Cosap, integrando l’articolo 24 relativo alle esenzioni con un nuovo punto riguardante le esenzioni per le insegne d’esercizio poste sulle sedi delle attività commerciali».

Secondo Cuzzi, questa modifica riguarderà tantissime attività. Anche se il risparmio sarà piuttosto esiguo. La spesa per la tassa pagata da ogni attività è di circa 20 euro l’anno.

Sta di fatto che l’abolizione della tassa, annunciata già da qualche mese dall’assessore, è stata salutata con favore dalla Confesercenti. «Vogliamo sperare», hanno commentato nelle settimane scorse il presidente Raffaele Fava e il direttore Gianni Taucci, «che sia la volta buona per mettere mano a questa montagna di balzelli. Vigileremo affinché agli annunci seguano rapidamente fatti concreti e che si metta mano all’intero carico fiscale che oggi grava sulle imprese. Non ci riferiamo solo all’esosità delle imposte, ma anche a regolamenti farraginosi».©RIPRODUZIONE RISERVATA