Insulti razzisti in campo, squalificato per 10 turni calciatore ex L’Aquila
Gaetano Iannini, ora al Matera, ha insultato un avversario durante la partita di Coppa Italia con il Sudtirol: è la prima volta che vengono applicate le nuove norme anti-discriminazione
PESCARA. Dieci giornate di squalifica per insulti razzisti: è la sanzione inflitta dal giudice sportivo a Gaetano Iannini, ex giocatore dell’Aquila e protagonista della recente promozione in prima divisione, ora passato al Matera. L'episodio si riferisce al primo turno di Coppa Italia, nella partita Sudtirol-Matera, finita 2-0 per la squadra altoatesina. Il giocatore è stato sanzionato "per avere, al 18° del primo tempo, rivolto ad un avversario un epiteto insultante espressivo di discriminazione razziale". Iannini è il primo calciatore ad essere punito in base alle nuove norme disciplinari anti-discriminazione. La nuova formulazione dell'articolo 11 del Codice di Giustizia Sportiva, in vigore dallo scorso 4 giugno, prevede, per quanto riguarda i tesserati, uno stop da 5 a 10 giornate per i calciatori e una squalifica non inferiore ai 4 mesi (prima era di 2) per i dirigenti.
Durante la partita l'arbitro aveva fischiato a Iannini un fallo commesso contro Caleb Ansah Ekuban, 19enne giocatore nato in Ghana e in prestito quest'anno dal Chievo alla squadra bolzanina. "A questo punto - ha raccontato ha detto Luca Piazzi, direttore sportivo del Sudtirol - si è visto Iannini rivolgersi all'arbitro e quest'ultimo ha immediatamente estratto il cartellino rosso. Evidentemente in questo scambio di battute, del quale dalla panchina non si è potuto udire il contenuto, il calciatore deve avere espresso insulti nei confronti di Ekuban".
"Se il nostro giocatore ha sbagliato, è giusto che paghi. Ma, al di là di questo, mi sembra che la sanzione abbia anche connotazioni mediatiche", commenta Saverio Columella, patron del Matera. "Ovviamente mi spiace che la mia società, sempre schierata contro qualsiasi condotta antisportiva, venga coinvolta in questa vicenda. Noi condanniamo completamente il comportamento del nostro atleta: l'insulto razzista è imperdonabile e, se c'è stato, è giusto che Iannini paghi".
Non è la prima volta che Iannini è protagonista di episodi che hanno poco a che fare con il calcio giocato: nel giugno del 2012, quando vestiva la maglia del Casale, ha subito un Daspo di quattro anni in conseguenza di una aggressione all'arbitro e ai suoi assistenti al termine del match con la Virtus Entella, semifinale dei play off di seconda divisione di Lega Pro. In quella occasione Iannini fu accusato di aver minacciato il direttore di gara e di aver aggredito due agenti di polizia entrati in campo per difendere gli arbitri.