«Intascava acconti sull’acquisto di auto»
La seconda accusa di truffa del pm: si presentava a casa delle vittime con la lista dei mezzi disponibili
PESCARA. Un raggiro su due binari: da un lato i versamenti dei contribuenti destinati allo Stato (38 vittime), dall’altro le caparre per l’acquisto a prezzi stracciati di auto di varie marche (37 vittime). L’avviso di conclusione delle indagini che accusa di truffa Giacomo Belli ni disvela un’altra attività illegale in cui si era specializzato il falso consulente fiscale. Secondo il pm Silvia Santoro e la finanza, Bellini si spacciava come «professionista affidabile dotato di dialettica brillante». Proponeva l’acquisto di auto nuove, o a chilometri zero, a prezzi molto vantaggiosi perché acquistate da lui stesso via Internet o in Germania. Un giro che ha procurato all’indagato, per la procura, un profitto di quasi 152 mila euro.
La truffa consisteva nel consigliare ai clienti interessati di versare subito un acconto per bloccare l’auto prescelta, mentre il resto della somma avrebbe dovuto essere corrisposto al momento della consegna. Ma il pagamento integrale immediato avrebbe consentito di ottenere un prezzo ancora più vantaggioso. Per rendere il tutto più credibile, Bellini inviava in posta elettronica o consegnava personalmente nelle abitazioni degli interessati o nel proprio studio in viale D’Annunzio una lista di macchine disponibili. In alcuni casi, ai clienti veniva prospettato che l’acquisto sarebbe stato curato da un altro professionista, che però preferiva rimanere anonimo. Ben 37 persone hanno versato somme che andavano da 1500 a quasi 10 mila euro per “fermare” le auto. Il finto consulente fiscale consegnava una ricevuta, dove venivano specificate le caratteristiche del mezzo prescelto, le modalità di pagamento e la data di consegna. Per rendere la truffa credibile, non mancava la precisazione beffarda – a “tutela” del cliente – secondo cui quest’ultimo, entro un termine improrogabile, poteva rinunciare all’acquisto e ottenere la restituzione dell’acconto. Bellini, infine, avrebbe fornito rassicurazioni ai clienti «per sopperire a richieste di chiarimenti qualora fossero stati raggiunti, com’è poi avvenuto, da voci mediatiche sulla vicenda giudiziaria che lo vedeva coinvolto»: anche questo la procura contesta al falso consulente, al quale la finanza a febbraio 2011 ha sequestrato un’Audi 6, una potente Kawasaki e uno scooterone acquistati di recente. Il falso commercialista era intestatario di un conto corrente in cui, dal 2000 al 2005, erano stati versati un milione 128 mila euro a fronte di redditi dichiarati di poche migliaia di euro (nulla, addirittura, nel 2004 e 2005). (g.p.c.)