IL BUON ESEMPIO PARTE DA TERAMo 

«Io l’ho già fatto in due casi gravi» 

Il presidente della Provincia Di Sabatino non ha atteso la burocrazia

TERAMO. L’esempio arriva dal presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, che non ha atteso i tempi della burocrazia. A spese dell’ente, ha fatto calcolare l’indice di vulnerabilità di tutte le scuole superiori di proprietà della Provincia: 28 istituti. E ne ha chiuse due, gli Ipsia Pagliaccetti e Marino di Giulianova e Teramo. Di Sabatino è uno dei pochi amministratori abruzzesi che non ha sottovalutato la gravità del problema. «Mi sono stufato di sentire solo chiacchiere. Ho deciso di vendere la caserma dei carabinieri, ricavandone 5,7 milioni di euro», spiega al Centro, «e di investire sulle scuole. Ho subito destinato 800mila euro per la massa a norma delle centrali termiche e del sistema antincendio, e altri 800mila euro per calcolare gli indici di vulnerabilità sismica. Ho cominciato già a marzo», continua Di Sabatino, «dopo di che ho preso una decisione. Fatte le verifiche e individuata la sicurezza anche dal punto di vista statico, oltre che per quanto riguarda la vulnerabilità sismica, ho adottato come livello minimo di sicurezza l’indice sismico di 0,20 al di sotto del quale la scuola non può rimanere aperta se presenta anche problemi statici». Così due istituti sono stati chiusi. Ma Di Sabatino è andato. Si è attivato anche per sanare quelli che, in modo chiaro, chiama ammaloramenti per mancata manutenzioni nelle scuole. E fa gli esempi del Milli e del glorioso liceo Delfico. «Ho fatto eseguire lavori in entrambi gli istituti». Nel caso del Delfico, Di Sabatino, ha investito 470mila euro. «Ora il Liceo è molto più sicuro», conclude il presidente. (l.c.)