L'Abruzzo blocca il petroliovieta la ricerca e l'estrazione
L'Esecutivo regionale ha modificato integralmente la precedente legge regionale n. 14, che sospendeva ogni permesso a costruire per l'insediamento di nuove industrie insalubri. In Abruzzo non si potranno più esercitare attività di prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile
In Abruzzo non si potranno più esercitare attività di prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile. Lo ha deciso oggi l'Esecutivo regionale, riunito a Pescara, che ha modificato integralmente la precedente legge regionale n. 14, che sospendeva ogni permesso a costruire per l'insediamento di nuove industrie insalubri.
L'Esecutivo ha classificato sei aree, che costituiscono la quasi totalità del territorio regionale, sulle quali sono vietate tutte le attività connesse allo sfruttamento del sottosuolo.
Con il disegno di legge varato oggi, su proposta del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi - si legge in una nota dell'ufficio stampa della Giunta -, si introduce un principio definitivo e generalizzato che intende preservare, dall'insediamento di attività contraddistinte da un alto potenziale di inquinamento, tutte quelle aree caratterizzate da particolari peculiarità fisiche e geografiche.
"Sullo sfruttamento del nostro territorio, la Giunta compie oggi un atto di coerenza e trasparenza, senza tentennamenti e senza strumentali rinvii -, ha detto il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, commentando l'approvazione del nuovo disegno di legge. Abbiamo inteso chiudere in modo definitivo un capitolo che ha visto questo Governo regionale sempre in prima linea in difesa del suo territorio, delle produzioni locali e della salute, e con il quale speriamo di ridare certezze e tranquillità alle popolazioni e agli imprenditori che hanno visto come una minaccia l'insediamento di industrie dedite alla lavorazione di olio combustibile".
Il provvedimento deve ora passare l'esame del Consiglio regionale. "E' una proposta aperta alle valutazioni di consiglieri legati al loro territorio - ha concluso il Presidente - e pertanto, ben consapevoli della necessit… di una normativa seria e definita in questa materia, proprio per preservare l'Abruzzo e garantirne uno sviluppo sano e compatibile con le inclinazioni di questa regione".
L'Esecutivo ha classificato sei aree, che costituiscono la quasi totalità del territorio regionale, sulle quali sono vietate tutte le attività connesse allo sfruttamento del sottosuolo.
Con il disegno di legge varato oggi, su proposta del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi - si legge in una nota dell'ufficio stampa della Giunta -, si introduce un principio definitivo e generalizzato che intende preservare, dall'insediamento di attività contraddistinte da un alto potenziale di inquinamento, tutte quelle aree caratterizzate da particolari peculiarità fisiche e geografiche.
"Sullo sfruttamento del nostro territorio, la Giunta compie oggi un atto di coerenza e trasparenza, senza tentennamenti e senza strumentali rinvii -, ha detto il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, commentando l'approvazione del nuovo disegno di legge. Abbiamo inteso chiudere in modo definitivo un capitolo che ha visto questo Governo regionale sempre in prima linea in difesa del suo territorio, delle produzioni locali e della salute, e con il quale speriamo di ridare certezze e tranquillità alle popolazioni e agli imprenditori che hanno visto come una minaccia l'insediamento di industrie dedite alla lavorazione di olio combustibile".
Il provvedimento deve ora passare l'esame del Consiglio regionale. "E' una proposta aperta alle valutazioni di consiglieri legati al loro territorio - ha concluso il Presidente - e pertanto, ben consapevoli della necessit… di una normativa seria e definita in questa materia, proprio per preservare l'Abruzzo e garantirne uno sviluppo sano e compatibile con le inclinazioni di questa regione".