L’Alta velocità si ferma sulla linea adriatica
L’Abruzzo manca dell’Alta velocità ferroviaria, e ha un collegamento con Roma lento e difficoltoso. In Italia l’Alta velocità predilige la dorsale Tirrenica, mentre sull’Adriatico si ferma al Nord...
L’Abruzzo manca dell’Alta velocità ferroviaria, e ha un collegamento con Roma lento e difficoltoso. In Italia l’Alta velocità predilige la dorsale Tirrenica, mentre sull’Adriatico si ferma al Nord seguendo il percorso di uno dei nove corridoi europei, quello Baltico – Adriatico che si estende dai porti polacchi di Gdansk e Gdynia e da Szczecin e da Swinoujscie e, passando attraverso la Repubblica Ceca o la Slovacchia e l’Austria orientale, raggiunge il porto sloveno di Capodistria e i porti italiani di Trieste, Venezia e Ravenna. Nel 2015 un emendamento approvato dal Parlamento europeo sulle strategie UE per la regione adriatica e ionica ha previsto il completamento del corridoio baltico lungo l’intera dorsale ionico-adriatica. Un ostacolo alla sua realizzazione è che da Pesaro a Termoli la ferrovia è tutta sulla costa, come ha spiegato a Cernobbio nell’aprile scorso il ministro della Cultura Dario Franceschini, secondo il quale però «bisogna realizzare l'Alta Velocità Bologna-Bari-Taranto, spostandola a fianco dell'autostrada, sull'interno». Secondo il ministro si recupererebbero così 500 chilometri di mare dando una spinta fondamentale allo sviluppo turistico. Due piccioni con una fava. Per la Pescara-Roma il sottosegretario alla giunta Mario Mazzocca ha presentato un progetto di velocizzazione della linea del costo di circa tre miliardi di euro che ridurrebbe di un’ora il tempo di percorrenza dei treni. Al momento nella sezione infrastrutture del Masterplan sono previsti solo 10 milioni per la velocizzazione della Pescara-Roma e 11 milioni per il collegamento L’Aquila-Pescara.