IL PROGETTO
L’emendamento D’Alfonso mette tutti d’accordo: al via il cantiere della Nuova Pescara
Riunione tra tutti i protagonisti del progetto di fusione con Spoltore e Montesilvano dopo l'approvazione dei 105 milioni in 10 anni: "Ora subito al lavoro nei tempi giusti”
PESCARA. - Tutti i protagonisti del progetto di fusione della Nuova Pescara si sono ritrovati, stamattina, attorno al senatore Luciano D’Alfonso per partecipare, nei locali dell’Officina di via dei Marrucini, alla conferenza stampa sugli effetti dell’emendamento voluto da D’Alfonso e approvato all’unanimità lunedì scorso, grazie al quale arriveranno 105 milioni in 10 anni, per finanziare il cantiere della nuova grande città adriatica.
Sono intervenuti in conferenza stampa il promotore storico del referendum del 2014 Carlo Costantini, il presidente del Consiglio comunale di Spoltore Lucio Matricciani, il vicesindaco di Montesilvano Paolo Cilli, il presidente della Commissione consiliare permanente Statuto del Comune di Pescara Claudio Croce, il presidente della Commissione Statuto Nuova Pescara Enzo Fidanza e la portavoce del Circolo “Nuova Pescara” Francesca Carnoso.
Non si è trattato solo di un’occasione per esprimere soddisfazione per l’importante innovazione legislativa introdotta da D’Alfonso, ma di una vera e propria prima riunione in diretta Facebook per concordare le prime mosse da assumere per condurre in porto il complesso progetto di fusione delle tre città nella sua giusta tempistica: “La prima mossa – ha commentato D’Alfonso - facciamola subito nello spogliatoio del cantiere: indossiamo tutti la tuta del lavoro e non perdiamo tempo. C’è da scongiurare quello che io chiamo il pericolo di Vanna Marchi e quello di Gian Burrasca: non si tratta né di rinviare per rinviare, come gli studenti che non studiano mai, e né di ingannare i cittadini, come farebbe una commercializzazione frettolosa del processo che porterebbe solo al suo fallimento”.
Tutti i partecipanti hanno convenuto che il primo intervento da cantierare sia quello del grande lavoro di allineamento delle tre diverse macchine comunali, ciascuna con la propria tradizione amministrativa, i propri regolamenti, i propri servizi, la propria pianta organica: un lavoro molto complesso di fusione e di accorpamento che richiede tempo. Ma un tempo giusto e non infinito. “Ma contemporaneamente - ha insistito D’Alfonso - c’è il lavoro, più squisitamente politico, di dare alla fusione un progetto e una visione che sappiano esaltare le vocazioni dei tre comuni perché nessuno, poi, possa fare confronti tra passato e presente arrivando a dire “stavamo meglio quando stavamo peggio”. Si tratta non di fare bene, ma benissimo, andando in profondità, curando tutti i dettagli perché la città nuova non sia più in grado di generare tristezza, ma sia capace di funzionare per dare più opportunità, più modernità e più tempo propizio ai progetti di vita delle persone e delle imprese. E’ per questo che dico: il mio emendamento serva a far decollare una grande stagione di idee che sono una lampadina collettiva che chiama in causa tutti”.
“Entro giugno – ha assicurato inoltre D’Alfonso – arriverà anche l’altra norma molto attesa che consentirà ai consiglieri e al personale amministrativo dei tre comuni la partecipazione agli organi collegiali istituiti per l’iter di fusione”.