MONTESILVANO
L'ex colonia passa all'ateneo d'Annunzio: "Diventerà un incubatore di ricerca"
Accordo tra universà e Provincia: Stella Maris in gestione per 29 anni, accoglierà l’Uda Tec Lab con i suoi sei dipartimenti
MONTESILVANO. La Stella Maris viene affidata all'università d’Annunzio per 29 anni grazie a un accordo tra Provincia e università. Nell’ex colonia verrà realizzato un centro per lo studio del clima e della sostenibilità e un centro di supercalcolo e raccolta di big data.
Stamattina l'ufficializzazione con il presidente della Provincia e sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis, il rettore Sergio Caputi, il direttore generale dell'ateneo Giovanni Cucullo, il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri e il vicario del prefetto Gaetano Losa.
La struttura fu ideata e realizzata da Francesco Leoni nel 1936 e ultimata nel 1939. Fino al 1941 fu di proprietà della Gioventù Italiana del Littorio. Nel 1943 fu sede del quartier generale tedesco e dopo la guerra fu sottoposta a numerosi restauri che trasformarono l’immagine architettonica iniziale. Nel 1950 tornò alla sua funzione di colonia marina fino al 1975 quando passata alla Regione fu destinata a casa di riposo fino al 1984. Da quest’ultima data è rimasta utilizzata e nel corso degli anni è stata rifugio dei senzatetto e presa di mira dai vandali.
L’università prenderà in gestione la struttura per 29 anni e porterà a termine i lavori che dovrebbero concludersi entro un anno. La somma da investire è un milione di euro, a carico della d'Annunzio. Resterà operativo, accanto alla struttura, il parcheggio, molto utile nel periodo estivo.
La Provincia negli ultimi anni ha lavorato per portare a termine i due lotti finanziati dalla Regione e ultimati, mancava solo la realizzazione dell’ultimo lotto che verrà realizzato in tempi celeri.
"Nella Stella Maris faremo un importante incubatore di ricerca", dice il rettore Caputi, "questa è un’opera che in pochi mesi riusciremo a rendere funzionale. In questa bellissima struttura troverà posto l’Uda Tec Lab, con i suoi sei dipartimenti, per le prove di materiali d’ingegneria che attualmente non hanno lo spazio adeguato per svolgere le loro funzioni, e per i quali spendiamo delle cifre pari a 50mila euro all’anno d’affitto. Metteremo in questa sede un centro di studio del clima e della sostenibilità. Infine, nascerà anche un centro di supercalcolo e raccolta dei big data”.