L'impiegato non c'è, stop ai servizi in tribunale
Penne, per tre giorni impossibile depositare gli atti per il settore civile e penale
PENNE. L'unico impiegato della cancelleria titolato a ricevere gli atti sia civili sia penali si assenta per tre giorni e l'attività giudiziaria nel tribunale di Penne si blocca. Questo è quello che è accaduto nel palazzo di giustizia vestino nei giorni immediatamente precedenti il Natale.
Giorni lavorativi, s'intende. Il provvedimento è stato comunicato con una nota scritta del presidente del tribunale di Pescara, da cui la sezione distaccata pennese dipende, a tutti gli operatori di giustizia che dunque hanno dovuto presentare le proprie istanze a Pescara. Un giudice unico quindi e un impiegato unico a Penne che se si assenta determina di fatto la chiusura, seppur temporanea, di un ufficio dello Stato. Eppure, come è facile riscontrare, a pochi metri, ci sono gli uffici del giudice di pace, che dispone invece di un cancelliere a tutti gli effetti.
Il problema del tribunale di Penne e delle sue carenze parte da lontano. Molti degli addetti ai lavori, negli anni, si sono lamentati della mancanza di un organico adeguato alle sue reali esigenze, al contrario - dicono alcuni avvocati - di quello che è accaduto a San Valentino. A Penne inoltre, i presidenti di tribunale che si sono succeduti hanno tolto progressivamente materie al giudice civile, svuotandolo di competenze.
Oggi la sorte del tribunale, al di là di queste problematiche ormai croniche, sembra essere segnata dalla riforma contenuta nel pacchetto di Mario Monti che prevede la soppressione di tutte le sezioni distaccate e dei tribunali periferici che non hanno sede nei capoluoghi di provincia. Per salvare il salvabile e tentare di evitare questo ennesimo colpo inferto alle storiche istituzioni cittadine, il consiglio comunale di Penne, convocato in seduta straordinaria, ha accolto la proposta, avanzata dagli stessi operatori giudiziari, di accorpare gli organici degli uffici del giudice di pace di Penne e Pianella. Gli unici a servire il territorio interno della provincia insieme a San Valentino, ubicato nella Val Pescara, dalla parte opposta rispetto all'area vestina. Per dare fondamento all'ipotesi di fusione, l'assise civica ha stabilito che venga costituito un gruppo di lavoro che analizzi gli aspetti della questione, in particolare economici.
Giorni lavorativi, s'intende. Il provvedimento è stato comunicato con una nota scritta del presidente del tribunale di Pescara, da cui la sezione distaccata pennese dipende, a tutti gli operatori di giustizia che dunque hanno dovuto presentare le proprie istanze a Pescara. Un giudice unico quindi e un impiegato unico a Penne che se si assenta determina di fatto la chiusura, seppur temporanea, di un ufficio dello Stato. Eppure, come è facile riscontrare, a pochi metri, ci sono gli uffici del giudice di pace, che dispone invece di un cancelliere a tutti gli effetti.
Il problema del tribunale di Penne e delle sue carenze parte da lontano. Molti degli addetti ai lavori, negli anni, si sono lamentati della mancanza di un organico adeguato alle sue reali esigenze, al contrario - dicono alcuni avvocati - di quello che è accaduto a San Valentino. A Penne inoltre, i presidenti di tribunale che si sono succeduti hanno tolto progressivamente materie al giudice civile, svuotandolo di competenze.
Oggi la sorte del tribunale, al di là di queste problematiche ormai croniche, sembra essere segnata dalla riforma contenuta nel pacchetto di Mario Monti che prevede la soppressione di tutte le sezioni distaccate e dei tribunali periferici che non hanno sede nei capoluoghi di provincia. Per salvare il salvabile e tentare di evitare questo ennesimo colpo inferto alle storiche istituzioni cittadine, il consiglio comunale di Penne, convocato in seduta straordinaria, ha accolto la proposta, avanzata dagli stessi operatori giudiziari, di accorpare gli organici degli uffici del giudice di pace di Penne e Pianella. Gli unici a servire il territorio interno della provincia insieme a San Valentino, ubicato nella Val Pescara, dalla parte opposta rispetto all'area vestina. Per dare fondamento all'ipotesi di fusione, l'assise civica ha stabilito che venga costituito un gruppo di lavoro che analizzi gli aspetti della questione, in particolare economici.
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