L’intercettazione a Torino: «Cameriere, champagne...»

PESCARA. Alberghi pagati e una bottiglia di champagne: ci sono anche queste spese tra le contestazioni all’assessore regionale Luigi De Fanis e alla sua segretaria Lucia Zingariello, da ieri agli arresti domiciliari. Spese per cui, sottolinea il gip, «occorrerà acquisire la documentazione a riscontro ma il contenuto delle conversazioni telefoniche appare sufficiente al disinvolto uso di denaro pubblico». Qual è? Ecco il testo dell’intercettazione.

De Fanis: «Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una bottiglia di champagne».

Zingariello: «Come al solito tu».

De Fanis: «E che devo fare amore mio? Ora vedo di pagarla con la cosa della Regione: viene 130 euro la bottiglia».

Zingariello: «Beh, pagala con quella della Regione».

De Fanis: «E a me piace fare così».

Zingariello: «Eh».

De Fanis: «Purtroppo chi nasce signore e dispendioso è così».

Zingariello: «Scusa ma pagala con quella dello Regione almeno una volta».

De Fanis: «Io e te io e te passem li guai se stem uniti li frechem tutte quadagnem quindici spendeme vent».

Nella ricostruzione il giudice per le indagini preliminari Mariacarla Sacco fa riferimento anche al viaggio dell’assessore e della sua segretaria a Torino, per partecipare alla manifestazione «D’Annunzio, il principe di Montenevoso tra musica e poesia» organizzato da Mascitti e proposto al Salone del libro il 16 maggio. E’ in questo momento che emerge il ruolo dell’associazione di Ermanno Falone, all’obbligo di dimora con l’accusa di truffa. Falone è il rappresentante dell’associazione Abruzzo Antico che, per l’accusa, avrebbe «ottenuto un ingiusto vantaggio simulando maggiori spese per ottenere un maggior contributo regionale». Tra queste, ci sarebbe anche la trasferta torinese in cui, dice l’accusa, «si recano anche gli amici di Lucia a spese dell’associazione». Le intercettazioni parlano di «sei camere per Massimiliano, Sabrina, Maria Giustina», nomi estranei all’inchiesta. (p. au.)

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