L’olio di Loreto a Obama e Clinton «È meraviglioso»
LORETO. Non sarà stato proprio come assaggiarlo sul pane appena fatto dai fornai abruzzesi, ma l’olio di Colle Fiorano a Loreto è riuscito nell’impresa quasi impossibile di cambiare il sapore anche...
LORETO. Non sarà stato proprio come assaggiarlo sul pane appena fatto dai fornai abruzzesi, ma l’olio di Colle Fiorano a Loreto è riuscito nell’impresa quasi impossibile di cambiare il sapore anche alle anonime fette di Washington. Di fronte a una bottiglia di Fiorano 241, così si chiama l’olio prodotto da Pier Luca Di Ciccio e Neal Flieger in onore della prima particella catastale del loro terreno, anche il presidente Usa Barack Obama e il segretario di Stato americano Hilary Clinton sono rimasti a bocca aperta. Non è una leggenda e il perché lo racconta Di Ciccio, documenti ufficiali alla mano: «Ci è venuto in mente, quasi per gioco ma soprattutto per far conoscere un prodotto tipico del nostro Abruzzo, di mandare un regalo a Obama e alla Clinton. Mai avremmo pensato che ci avrebbero risposto: è stata una bella sorpresa». Dalla Casa bianca, infatti, sono arrivate due lettere da custodire, appendere e tramandare agli eredi: «Vorrei estendere i miei più sentiti ringraziamenti per il vostro gentile dono», così ha scritto Obama, «la vostra premura e generosità sono molto apprezzate. Mentre il nostro mondo diventa sempre più interdipendente, non vedo l’ora di lavorare per il bene delle nostre nazioni e per il rafforzamento dei legami tra i nostri popoli. Grazie ancora per il dono meraviglioso. Auguro a tutti voi il meglio».
Sulle tavole di Obama e Clinton, nella terra del cibo mordi e fuggi, è arrivato un olio dop prodotto secondo i canoni della sostenibilità ed è questo che ha colpito il segretario: «Grazie per il vostro olio meraviglioso. Mi congratulo», così recita il messaggio della Clinton, «per il vostro impegno nelle pratiche agricole sostenibili. I miei migliori auguri di continuare il successo della vostra azienda».
Un olio per pochi: «Nel 2012», spiega Di Ciccio, «abbiamo prodotto appena 840 bottiglie. Il nostro olio è servito in ristoranti di nicchia a Baltimora e Washington e in locali inglesi. Speriamo sia piaciuto anche a Michelle Obama». (p.l.)
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