L'opposizione occupa la sala consiliare
Francavilla, protesta contro il rinvio della seduta all'ultimo momento
FRANCAVILLA. L'opposizione si ribella al rinvio della seduta di consiglio e occupa la sala consiliare. Intanto, il sindaco Nicolino Di Quinzio annuncia un consiglio comunale straordinario per martedì prossimo, 29 giugno, per insignire il procuratore Enrico Di Nicola (nella foto) della cittadinanza onoraria. Protagonista della protesta che è andata in scena ieri mattina, è stato l'intero gruppo di opposizione trasversale.
E cioè il vice presidente del consiglio Francesco Todisco (Gruppo misto-Nuova Francavilla), Daniele D'Amario, Manuel De Monte, Carlo De Felice, Rocco Cappelletti (Pdl), Vincenzo Di Lorenzo (Pd), Lucrezio Paolini e Francesco Lando (Idv). A dispetto della comunicazione ricevuta martedì sera, a firma del segretario generale del Comune, Francesca Diodati, che li informava del rinvio della seduta, a causa della «irregolarità della convocazione del 23 giugno», gli otto consiglieri si sono presentati ugualmente, contestando revoca e rinvio, ritenendoli «assolutamente irregolari».
Alla base, un problema di notifiche: in assenza dei messi, le convocazioni erano state recapitate ai consiglieri dai vigili urbani, i quali, però non hanno la delega per la notifica ufficiale. Per cui, nessuno aveva controfirmato la consegna.
«Qualcuno non ha ricevuto la comunicazione. Per evitare problemi, si è preferito rinviare il consiglio», ha minimizzato il sindaco. Quella che voleva essere una soluzione pratica, però, avrebbe cozzato contro la normativa. «Il segretario generale non può revocare il consiglio, la competenza è del presidente del consiglio», hanno precisato i ribelli, «Secondo l'articolo 2 del regolamento, qualunque irregolarità andava verificata in seno al consiglio».
Poiché il numero legale minimo di sette consiglieri era garantito, dopo aver sollecitato inutilmente la presenza del segretario generale Diodati, il vice presidente Todisco ha aperto la seduta. «Prendiamo atto che la segretaria generale, formalmente invitata a partecipare, non è presente, impedendo così al consiglio di svolgere il proprio ruolo. Invito il comandante dei vigili a inviare il verbale alla prefettura e alla procura di Chieti», ha detto Todisco, sciogliendo la riunione.
E cioè il vice presidente del consiglio Francesco Todisco (Gruppo misto-Nuova Francavilla), Daniele D'Amario, Manuel De Monte, Carlo De Felice, Rocco Cappelletti (Pdl), Vincenzo Di Lorenzo (Pd), Lucrezio Paolini e Francesco Lando (Idv). A dispetto della comunicazione ricevuta martedì sera, a firma del segretario generale del Comune, Francesca Diodati, che li informava del rinvio della seduta, a causa della «irregolarità della convocazione del 23 giugno», gli otto consiglieri si sono presentati ugualmente, contestando revoca e rinvio, ritenendoli «assolutamente irregolari».
Alla base, un problema di notifiche: in assenza dei messi, le convocazioni erano state recapitate ai consiglieri dai vigili urbani, i quali, però non hanno la delega per la notifica ufficiale. Per cui, nessuno aveva controfirmato la consegna.
«Qualcuno non ha ricevuto la comunicazione. Per evitare problemi, si è preferito rinviare il consiglio», ha minimizzato il sindaco. Quella che voleva essere una soluzione pratica, però, avrebbe cozzato contro la normativa. «Il segretario generale non può revocare il consiglio, la competenza è del presidente del consiglio», hanno precisato i ribelli, «Secondo l'articolo 2 del regolamento, qualunque irregolarità andava verificata in seno al consiglio».
Poiché il numero legale minimo di sette consiglieri era garantito, dopo aver sollecitato inutilmente la presenza del segretario generale Diodati, il vice presidente Todisco ha aperto la seduta. «Prendiamo atto che la segretaria generale, formalmente invitata a partecipare, non è presente, impedendo così al consiglio di svolgere il proprio ruolo. Invito il comandante dei vigili a inviare il verbale alla prefettura e alla procura di Chieti», ha detto Todisco, sciogliendo la riunione.
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