L’ultima relazione della Corte d’appello: «Molto diffusi anche i reati di droga»

«Molto diffusi i reati in materia di stupefacenti (spesso condotti in forma di gruppo, al limite della costituzione di sodalizi) anche con uso di violenza». È uno dei passaggi chiave dell’ultima...

«Molto diffusi i reati in materia di stupefacenti (spesso condotti in forma di gruppo, al limite della costituzione di sodalizi) anche con uso di violenza». È uno dei passaggi chiave dell’ultima relazione firmata dalla presidente della Corte d’appello dell’Aquila Fabrizia Francabandera (nella foto) sulla base delle segnalazioni del procuratore per i minorenni David Mancini. I ragazzini seguono l’esempio dei criminali, magari i protagonisti delle serie tv: ecco le baby gang che ritagliano un posto al sole anche in Abruzzo per spacciare la droga. Con un obiettivo: guadagnare in fretta un po’ di soldi, quanto basta per comprare telefonini, abiti griffati e orologi di lusso da esibire come trofei. E per riuscirci i minorenni si fanno rispettare anche con i coltelli: chi sbaglia (o chi non si mette in pari con i debiti per la droga) deve pagare, non ci sono sconti per nessuno. È la conseguenza dell’«analfabetismo emotivo» che priva gli adolescenti della capacità di provare sentimenti.