La Asl avvia i controlli contro gli hacker 

Eseguita un’analisi sulla rete per valutare il livello di sicurezza. Ciamponi: «Abbiamo uno standard alto che ci garantisce»

PESCARA. Dopo l’attacco hacker subito dalla Asl aquilana all’inizio del mese, con la diffusione sul dark web dei dati personali dei pazienti, la Asl di Pescara si è attivata per mettersi al sicuro e ha realizzato «delle verifiche tecniche sulla rete» che è stata potenziata da tempo e che potrebbe essere ulteriormente rafforzata. L’attività promossa dalla Asl nei giorni scorsi era finalizzata ad eseguire un’analisi dei sistemi e del livello di sicurezza interna.
È accaduto tutto tra venerdì e sabato scorsi, come ha annunciato agli utenti la stessa Asl spiegando che questa attività avrebbe potuto causare, come poi è avvenuto, «dei rallentamenti» al servizio prestato dai Centri di prenotazione, i Cup, «per via delle verifiche». La Asl ha anche specificato che «gli interventi migliorativi eseguiti sulla rete», come quelli promossi in questa occasione, «sono finalizzati ad ottimizzare il servizio e a mettere in sicurezza attività e dati». Un passaggio inevitabile dopo l’allarme scattato nella Asl 1, quella aquilana, dove servizi e prestazioni sono stati paralizzati proprio a seguito dell’attacco hacker del 3 maggio.
Durante i controlli, fa sapere la Asl, «il front office ha funzionato e il call center ha preso le chiamate che ora stiamo gestendo» dicono dall’azienda sanitaria. Lunedì e ieri, poi, «l’attività si è svolta regolarmente».
Di recente, sempre nel campo della sicurezza della rete, i tecnici della Asl del capoluogo adriatico hanno anche partecipato ad un incontro con i responsabili Ced delle altre aziende sanitarie, alla presenza del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con l'obiettivo di fare il punto sulla sicurezza e sui sistemi utilizzati.
Livello di allerta massimo, quindi, dopo gli attacchi sferrati anche ai siti del Viminale e del Consiglio superiore della magistratura da un gruppo russo in concomitanza con la visita a Roma del presidente ucraino Zelensky (i siti sono rimasti accessibili, nel momento in cui è scattato l’allarme ed è arrivata la rivendicazione su Telegram).
Tracciano il bilancio sui controlli eseguiti il manager Vincenzo Ciamponi e Marco De Benedictis, direttore della Unità operativa complessa sistemi informatici della Asl. «Abbiamo uno standard mediamente alto, buono, che può garantire da eventuali attacchi» e oltre alle verifiche interne ci sono stati dei confronti «con il presidente Marsilio che ha organizzato un tavolo tecnico per scongiurare» degli assalti da parte degli hacker, spiega Ciamponi. Il lavoro portato avanti per difendere la Asl da eventuali azioni dei pirati informatici è stato «di analisi e valutazione» e sono state «adottate delle politiche restrittive per l’accesso dall’esterno e verso l’esterno», spiega De Benedictis. Che prosegue: «Abbiamo un sistema di backup evoluto per salvare e storicizzare i dati sanitari e amministrativi dell’azienda. D’accordo con la direzione generale e con la Regione si valuta di fare altri investimenti per irrobustire questi meccanismi e rendere più sicure le nostre reti», continua il responsabile della Uoc sistemi informatici. (f.bu.)