La barca affonda, Farias e l’amico salvi dopo tre ore
Tragedia sfiorata al largo di Francavilla: il calciatore del San Giovanni Teatino e un 41enne di Francavilla sono rimasti nell’acqua gelida in attesa dei soccorsi
PESCARA. Ha avuto la prontezza di fare l’ultima chiamata con il telefonino mentre la barca affondava e, nonostante questo, con l’amico ha passato tre ore in mare, nell’acqua gelida, ad aspettare i soccorsi che per fortuna, proprio grazie a quella chiamata allo zio, alla fine sono arrivati. Protagonista del naufragio a due miglia e mezzo dalla costa di Francavilla è Edmondo, Eddy Farias, 35 anni, di Francavilla, bomber del San Giovanni Teatino e fortuna di tutte le squadre dilettantistiche in cui ha militato dopo aver giocato anche tra i professionisti dell’Avellino, dell’Ancona, della Cavese e del Castel di Sangro, e l’amico Pietro Nunziato, 41 anni di Francavilla. Da ieri sono ricoverati rispettivamente negli ospedali di Chieti e Ortona dove, dopo il salvataggio da parte della Guardia costiera di Pescara, sono arrivati in ipotermia. Le loro condizioni non sono gravi, tanto che lo stesso Eddy, figlio del giornalista Rai Franco, ieri sera rassicurava gli amici su Facebook.
Ma le conseguenze, viste le temperature dell’acqua e il buio che incalzava, potevano essere ben peggiori. L’allarme è scattato alle 15,25. Ad allertare la Capitaneria è stato proprio lo zio di Eddy che aveva appena ricevuto la chiamata terribile del nipote che, indicandogli grosso modo dove si trovava, gli ha detto che la barca stava affondando, Una barca di cinque metri, dell’amico Pietro il quale all’ora di pranzo aveva proposto al calciatore, titolare lui stesso del patentino di pesca che usa per le uscite in mare con la barca del nonno, di andare con lui a pesca. Ma intorno alle 15 la barca inizia a imbarcare acqua al largo, tra Ortona e Francavilla. Eddy fa appena in tempo a chiamare lo zio prima di finire in acqua con l’amico. Sono momenti terribili, mentre dalla sala operativa della Capitaneria scatta il dispositivo di ricerca con l’aereo del terzo Nucleo e gli elicotteri della Guardia di finanza e dei vigili del fuoco che si alzano in volo. In mare escono due motovedette della Guardia costiera. Al calare del sole i due elicotteri rientrano mentre, a terra, la tensione sale tra i famigliari dei due giovani di cui si sono perse le tracce. Alle 15,50 una motovedetta intercetta la barca, a due miglia e mezza dalla costa di Ortona e, poco dopo, il piumino di uno dei due naufraghi. Che però non si vedono. Ormai è buio, le condizioni metereologiche fanno pensare al peggio quando, finalmente l’equipaggio della Capitaneria li trova e li tira su. Sono salvi, ma le condizioni di ipotermia sono preoccupanti. A bordo di due ambulanze vengono trasportati negli ospedali più vicini, a Ortona e a Chieti. Da dove, ieri sera, Eddy Farias scriveva così agli amici su Facebook: «Grazie Dio... Grazie mamma! Incredibile... Incredibile davvero! Che dono la vita».
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