La Deco offre 3,8 milioni per la discarica Caparrone

Collecorvino, la società dei Di Zio rilancia il progetto sul sito ex Bio.Dem L’amministrazione intanto rischia di dover pagare 4 milioni alla De Meis

COLLECORVINO. Nel contestato sito stoccaggio di contrada Caparrone potrebbe sorgere una nuova discarica per rifiuti non pericolosi realizzata dalla Deco. La proposta che la società di Spoltore dei fratelli Di Zio ha avanzato giorni fa con una lettera di intenti all’amministrazione comunale è quella di recuperare l’area della discarica della ditta Bio.Dem di Nicola De Meis & C. per convertirla in un nuovo impianto per lo smaltimento di rifiuti essiccati non inquinanti dalla capacità di un milione di metri cubi. Un progetto già presentato anni fa e bloccato per la protesta dei residenti.

Il sito è tutt’ora oggetto di un contenzioso tra l’ente locale e il titolare De Meis che chiede un risarcimento milionario per aver potuto utilizzare solo parzialmente l’impianto a causa di problemi amministrativi che ne comportarono la chiusura anticipata. Per questa causa il Comune di Collecorvino, già giudicato soccombente nei diversi gradi di giudizio, rischia di pagare oltre 4 milioni di euro tra indennizzo e spese legali, quando la Corte d’Appello dell’Aquila, a settembre, scioglierà definitivamente le riserve sul quantum, costringendo, nella peggiore delle ipotesi, l’amministrazione a dichiarare il dissesto finanziario.

Il progetto della Deco potrebbe rendere possibile una manovra di salvataggio che porterebbe al Comune vestino e a quelli vicini la bonifica dell’area, vittima di un pericoloso degrado ambientale dovuto alla attuale presenza di ingenti quantitativi di rifiuti stoccati durante l’attività della precedente discarica e ma mai rimossi, minori costi per la gestione del ciclo dei rifiuti, e soprattutto un introito annuo nelle casse municipali pari a 380.800,00 euro, contributo che deriva dalla quantità media di rifiuti conferiti nel sito, pagati 6,80 euro a tonnellata. Del contributo complessivo derivante dalla mole depositata, il 30% andrebbe ripartito tra i comuni confinati di Città S. Angelo, Elice e Picciano, mentre il 70%, equivalente appunto a 380 mila euro, a Collecorvino.

In dieci anni dunque, tanto è il tempo di durata della discarica preventivato nell’ipotesi progettuale il Comune guadagnerebbe esattamente 3 milioni e 800 mila euro, una cifra che pareggerebbe quasi i conti con il maxirisarcimento, con l’aggiunta di un versamento una tantum da parte della società se si arrivasse ad un accordo di programma più organico di ulteriori 250mila euro come ristoro ambientale da destinarsi ad opere pubbliche e di urbanizzazione.

Un’opportunità che la giunta Zaffiri è intenzionata a non farsi scappare, soprattutto in un momento di forte difficoltà economica per l’ente in cui questa sembra essere l’unica soluzione per evitare il dissesto finanziario. Ma il sindaco prima di prendere una qualsiasi decisione in merito ha scelto di rendere partecipi tutti i cittadini e coinvolgere l’intero consesso civico, convocando nei giorni scorsi una seduta straordinaria del consiglio comunale e subito dopo un’assemblea pubblica.

«La volontà», spiega il sindaco Antonio Zaffiri, «è quella di rendere trasparente l’agire dell’amministrazione informando la cittadinanza su quali siano i pro e i contro di questa proposta per la quale saranno necessari approfondimenti e valutazioni tecniche specifiche che dovranno accertare l’effettiva compatibilità ambientale e l’assenza di rischi per la salute pubblica. Se non otterremo tali garanzie rifiuteremo l'offerta».

Claudia Ficcaglia

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