La Finanza scopre un evasore totale e un giro di truffe da migliaia di euro

Sei milioni di euro guadagnati e non dichiarati. Dichiarazioni dei redditi non presentate per quattro anni. Carte di identità, tessere sanitarie e documenti falsi usati per ottenere finanziamenti da banche e società. Sei le persone denunciate

Sei milioni di euro guadagnati e non dichiarati al fisco. Dichiarazioni dei redditi non presentate per quattro anni, dal 2005 al 2009. Carte di identità, tessere sanitarie e documentio falsi usati per creare buste paga fittizie e ottenere finanziamenti da banche e società. Sei persone, tutte residenti nell’hinterland pescarese fatta eccezione per un pugliese di Lucera senza fissa dimora, sono state denunciate per contraffazione di pubblici sigilli destinati a pubblica autenticazione, falsità materiale e truffa. Per i sei è scattata anche l’accusa di associazione a delinquere.

Tutto è cominciato con la scoperta da parte delle Fiamme gialle di una maxi evasione fiscale. I finanzieri del comando di Pescara hanno scoperto un rappresentante legale, di una società di Montesilvano che opera nel settore dell’abbigliamento, pressocchè sconosciuto al fisco, dato che non aveva presentato le dichiarazioni dei redditi nel periodo 2005/2009. I finanzieri hanno accertato che l'uomo aveva nascosto al fisco sei milioni di euro di ricavi, con una quantificazione poi di imposta sul valore aggiunto dovuta per poco più di un milione.

Ma i guai per l’imprenditore non si sono fermati alla evasione fiscale. Durante il controllo, i finanzieri hanno rinvenuto tutta una serie di documenti e materiali interessanti: alla rinfusa, ma abilmente nascoste all’interno di un garage deposito della ditta, venivano trovate addirittura carte d’identità, tessere sanitarie, patenti di guida, buste paghe riconducibili a vari soggetti, modelli di assicurazione auto in bianco e timbri di vari uffici anagrafici. Insomma, tutto materiale che c’entrava poco con la vendita di giacche e pantaloni.

Dalle indagini è venuto fuori che alle spalle dell'uomo c'era un gruppo che tutti i documenti contraffatti - buste paga, carte di identità e il resto della documentazione - venivano usati per ottenere finanziamenti da svariati istituti di credito e società finanziarie.

Insomma una vera e propria truffa ai danni di società assicurative, finanziarie e banche.

Il complessivo giro scoperto dai finanzieri, al termine di una indagine di circa un anno, è pari a circa duecentomila euro sottratti abilmente da parte di sei soggetti, segnalati all’autorità giudiziaria per la contraffazione di pubblici sigilli destinati a pubblica autenticazione, falsità materiale e truffa. Nei confronti dei sei italiani, tutti residenti nell’hinterland pescarese fatta eccezione per un pugliese di Lucera senza fissa dimora, tutti con una età compresa tra i 33 ed i 56 anni, è scattata anche l’accusa di associazione a delinquere.