«La legge è chiara, sono in regola» 

Quaglieri spiega in modo dettagliato i motivi che escludono l’incompatibilità

“In claris non fit interpretatio”, non è data interpretazione dove c’è chiarezza. Sarebbe esaustivo questo brocardo a rispondere all’innata capacità del centrosinistra nel generare il dubbio, alla pochezza delle argomentazioni che nasconde, in realtà, una affannata e quanto mai necessaria ricerca di visibilità. In vista, però, dell’imminente inizio dei lavori della XII^ Legislatura Regionale che mi vedrà di nuovo sui banchi della maggioranza e al fianco del Presidente Marsilio - che ringrazio per aver sempre riposto in me fiducia sia come uomo che come politico – è necessario fare alcune precisazioni. Per ciò che attiene alla mia sfera professionale è quanto mai opportuno ribadire che sono un chirurgo che ha un contratto di consulenza con una struttura privata senza alcun vincolo di subordinazione. Non rivesto posizioni dirigenziali ne detengo compartecipazioni societarie presso la struttura e tanto meno sono un medico di medicina generale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale ciò è facilmente consultabile dalla documentazione prodotta alle competenti strutture regionali atte a vigilare sulla veridicità delle dichiarazioni e nei confronti delle quali ripongo la massima fiducia, così come accaduto in passato durante la legislatura appena terminata che mi ha visto Presidente della quinta Commissione prima ed assessore regionale poi.
Chi mi conosce bene sa che ho sempre agito sia nella professione medica che in quella politica con la massima trasparenza ma soprattutto ossequioso delle norme ed i principi cardine di uno stato di diritto. Pertanto, è quanto mai inutile l’attività interpretativa della sinistra intellighenzia di fronte alla chiarezza ed inequivocabilità delle norme. Nel caso di specie, la mia posizione lavorativa è pienamente conforme sia alla normativa nazionale il d.lgs 39/2013 (legge Severino) che alle disposizioni regionali in materia, correttamente interpretate. Se si legge attentamente il dettato normativo da subito si capisce che i soli casi di incompatibilità, in ambito sanitario, con la carica di componente della giunta o del Consiglio regionale, riguardano unicamente gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali della regione interessata. Vi è di più, ad abundantiam, si consiglia la lettura di una recentissima pronuncia Anac dell’ottobre 2023 con la quale si stabilisce che “Con specifico riferimento ai temi dell’inconferibilità e dell’incompatibilità, le disposizioni del d.lgs 39/2019 assumono la valenza di principi generali dell’ordinamento giuridico” specificando al contempo che “Ciò induce ad affermare che non è consentito al legislatore regionale disciplinare la materia dell’anticorruzione, tanto con disposizioni in contrasto, quanto con disposizioni ulteriori, anche più restrittive, rispetto alla legge statale”.
Per quanto riguarda, invece, il presunto conflitto d’interessi che avrei con la delega al Bilancio giova ricordare che lo stesso assessorato al bilancio non risulta competente in materia di assegnazione del budget in favore delle residenze convenzionate, adempimento che fa capo all’assessorato alla Sanità che destina le risorse di un suo bilancio autonomo, coincidente con la Gestione sanitaria Accentrata. Le deliberazioni di giunta vengono proposte dall’assessorato alla Sanità e predisposte alla luce delle puntuali previsioni di cui alle norme nazionali in materia di autorizzazione e di accreditamento delle strutture sanitarie. Quindi, da assessore al Bilancio, non potrei formulare alcun indirizzo rispetto alla destinazione delle risorse di cui al cosiddetto perimetro sanitario, stanziato dal competente Consiglio Regionale.
Concludendo, mi auguro ora sia chiaro che l’assessorato al Bilancio non è portatore di uno specifico interesse in posizione di conflitto, anche potenziale, rispetto al contenuto di deliberazioni di rimodulazione del budget in favore delle strutture sanitarie accreditate. Augurandomi che i prossimi temi sui quali saremo chiamati a confrontarci siano di maggior importanza nonché più vicini alla ricerca di soluzioni concrete a beneficio di tutti i cittadini abruzzesi, ancora una volta, onorato della fiducia ripostami, rinnovo il mio impegno affinché la nostra Regione possa continuare a crescere ed avere la centralità che merita. All’opposizione lascio i pochi minuti di fama di warholiana memoria.
]* (assessore uscente rieletto)
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