La mozione salva alberi spacca a metà il consiglio
Finisce in parità (7 contro 7) ma non passa il provvedimento che voleva evitare l’abbattimento degli altri 36 tigli. Il sindaco Luciani: metteremo altre 200 piante
FRANCAVILLA. I tigli di viale Nettuno spaccano a metà il consiglio comunale. Ha ottenuto un voto di parità – 7 a 7 – la mozione presentata dal consigliered’opposizione Stefano Di Renzo (Democratici per Francavilla) per cercare di fermare il taglio di altri 36 alberi, dopo i 15 già tagliati, come previsto dal progetto per la sistemazione del marciapiede tra via Riccione e la stazione. Nonostante il ripensamento di alcuni consiglieri di maggioranza – Francesco Todisco e Lorenzo Pirozzi, che hanno votato a favore della mozione salva tigli insieme all’opposizione (Di Renzo, La Barba, Angelucci, Moroni, D’Amario) – il provvedimento non è passato perché il voto di parità equivale a una bocciatura. Un ruolo determinante l’hanno giocato, con la loro astensione, i due consiglieri di minoranza Carmine Cappelletti e Massimo Nunziato. Contrari il sindaco Antonio Luciani . «Nessuno, neanche Luciani, può ignorare la volontà espressa dai cittadini con ben 1700 firme raccolta in 5 giorni dal comitato Salviamo gli alberi», ha detto Di Renzo, «come non può essere ignorata la presa di posizione del consiglio comunale che, di fatto, non bocciando la mozione dimostra come il sindaco su tematiche tanto sentite dalla città non abbia più una maggioranza politica». A sostegno della scelta fatta, il sindaco ha letto una relazione tecnica arrivata per fax poco prima del consiglio, a firma dell’agronomo Nicola Tavano. «I tigli si possono salvare? Sì, ma nel giro di due anni il marciapiede tornerà a risollevarsi; lo dicono tutti gli agronomi che abbiamo sentito», ha affermato Luciani. «Sì, la nostra è stata una scelta politica: non ci sto a mettere una pavimentazione a secco nel centro città. Voglio un centro cittadino che sia degno di questo nome. Voglio essere giudicato al termine del lavoro. Metteremo oltre 200 piante per le 45 tagliate. Io vado dritto per la mia strada del cambiamento. Voglio migliorare questa città. La democrazia funziona così, se i cittadini avranno apprezzato ci rivoteranno. 1600 firme sono solo una minoranza elettorale». Non sono mancati momenti di tensione, con il sindaco che a metà seduta, irritato, ha abbandonato temporaneamente l’aula, e il pubblico degli ambientalisti in fermento che più volte ha fatto sentire la propria voce. «La battaglia a favore degli alberi non è ancora finita, continuerà la raccolta firme come continuerà l’attività politica in consiglio, ce lo chiede la città», ha annunciato Di Renzo. Nel corso del consiglio è stato approvato il rendiconto della gestione finanziaria del 2012, illustrato dall’assessore al bilancio Rocco Alibertini.
Giuseppina Gherardi
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