La pista ciclabile della vergogna tra frane e siringhe
Il percorso realizzato dalla Fater 5 anni fa è impraticabile Crolli, rifiuti e vegetazione alta bloccano il transito delle bici
PESCARA. Era stata presentata come un fiore all’occhiello della città. E così era in effetti nel 2010, quando la Fater donò a Pescara la pista ciclabile sul lungofiume costata ben 250mila euro. Dopo cinque anni quel percorso riservato alle due ruote è diventato la vergogna del capoluogo adriatico. Siringhe usate, rifiuti di ogni genere, vegetazione selvaggia e un tratto di terreno franato, rendono impraticabile il passaggio, sia in bici, che a piedi.
Ieri mattina, i consiglieri di Forza Italia, Ncd e Pescara futura hanno organizzato un sopralluogo con i giornalisti per mostrare le condizioni disastrose della pista ciclabile. Parliamo di un percorso di circa tre chilometri che collega il ponte di ferro all’area golenale fino a un centinaio di metri dalla sede Fater di via Raiale. I punti più critici si trovano proprio a ridosso di via Raiale, lungo il fiume Pescara.
Il percorso comincia con un restringimento della pista per la folta vegetazione. Proseguendo, si trovano due panchine utilizzate quasi certamente dai tossicodipendenti, perché tutto intorno c’è un mare di siringhe usate. Il rischio di pungersi, per chi transita in quel punto, è elevatissimo. Andando ancora avanti si trovano escrementi e rifiuti di ogni genere. La pista in alcuni punti è completamente coperta dalla vegetazione spontanea. Superato questo tratto si arriva al punto più pericoloso, dove è praticamente impossibile transitare con la bicicletta. Una frana, che risale agli allagamenti per le piogge del dicembre 2013, ha fatto crollare un ampio tratto di pista nel vicino fiume. Anche la staccionata in legno, che avrebbe dovuto rendere sicuro il passaggio delle due ruote, è completamente divelta per un ampio tratto. In questo punto, mai riparato, è rischioso anche il passaggio a piedi. Ma non ci sono né cartelli e né transenne che impediscono il transito. Chi dovesse trovarsi a percorrerlo di notte, rischierebbe di finire nel fiume. «Ecco come si trova la pista ciclabile della Fater», osserva Guerino Testa (Ncd) all’epoca presidente della Provincia quando la Fater donò quell’opera. «La gestione era stata affidata al Comune», fa notare Marcello Antonelli (Forza Italia), «ma questa amministrazione non ha fatto nulla». «La giunta dice che vorrebbe trasformare le periferie in centro», sostiene Carlo Masci (Pescara futura), «ma la verità è che il centro è stato trasformato in periferia e quest’ultima è in stato di abbandono». La replica per conto dell’amministrazione è arrivata dal vice sindaco Enzo Del Vecchio: «Non possiamo non restare stupiti dal fatto che consiglieri, che fino a ieri sono stati classe dirigente, scoprano solo oggi cosa significhi la manutenzione di una città».
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