La proposta di legge che ridà prospettive dopo il cancro al seno
Il Patto per l’Abruzzo con D’Amico presenta il nuovo testo Prevede 50mila euro per la ricerca e le terapie integrate
PESCARA. Un fondo strutturato di 50mila euro l’anno per sostenere la ricerca e la medicina integrata nella cura dei tumori al seno.
È la proposta di legge del Patto per l’Abruzzo per investire sulla prevenzione di una patologia oncologica che in Abruzzo sta crescendo in maniera esponenziale: in base agli ultimi dati, infatti, il cancro alla mammella ha raggiunto un’incidenza di 170 casi ogni 100mila abitanti, contro i 38 registrati cinquant’anni fa. Secondo gli esperti, la chiave per sconfiggere la malattia è puntare sugli screening costanti e su un corretto stile di vita per eliminare il rischio d’insorgenza dei tumori e aumentare il tasso di guarigione, evitando formazioni recidive. Ettore Cianchetti, ex primario di Senologia all’ospedale Bernabeo di Ortona (ora diretta da Simona Grossi), non ha dubbi: l’attività fisica regolare ha un ruolo fondamentale poiché riduce del 30% il cortisolo, l’ormone dello stress che favorisce queste patologie, e aumenta del 50% il cosiddetto “natural killer” ossia il gruppo di cellule del sistema immunitario che ci difende dalle malattie oncologiche. In questo contesto si inserisce la proposta di legge dell’opposizione in consiglio regionale, che si pone l’obiettivo di garantire le attività di studio e ricerca nell’ambito delle terapie integrate per le patologie oncologiche.
Il testo è stato presentato ieri a Pescara dai proponenti, il leader del Patto per l’Abruzzo Luciano D'Amico, il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli e la consigliera regionale Erika Alessandrini. L’aumento del cancro alla mammella, secondo studi scientifici e importanti esperti del settore, è legato anche a fattori ambientali quali inquinamento, stile di vita e alimentazione non corretta.
«Grazie all’approvazione di questo progetto di legge», spiega D’Amico, «sarà garantito dal 2025 un supporto continuo e strutturato, di circa 50mila euro l’anno, al dipartimento di Medicina e scienze dell’invecchiamento dell’università degli studi D’Annunzio, che svolgerà le sue ricerche ponendo il focus sulla prevenzione, legata a un corretto stile di vita, e agli effetti collaterali dei trattamenti convenzionali per il tumore alla mammella». Con la nuova legge il dipartimento avrà le somme necessarie per erogare gratuitamente servizi e programmi di ginnastica medica, con l’aiuto di chinesiologi esperti, per le donne che si sono ammalate di tumore al seno.
Le attività si svolgeranno nelle strutture universitarie o nell’ospedale Bernabeo di Ortona, un’eccellenza nella cura del tumore mammario, la cui Unità operativa complessa di Chirurgia generale a indirizzo senologico si è classificata al 16° posto in Italia su 447 strutture, eseguendo ben 602 interventi chirurgici per il cancro al seno, la metà dei circa 1.200 realizzati in tutta la regione. Dal 2017 le terapie integrate a supporto di quelle convenzionali sono state garantite da una convenzione tra università e Asl 2 e alcune sono già comprese nei Lea.
«Ringrazio le due associazioni Gaia e Isa che si occupano di questi servizi destinati alle donne affette da tumore alla mammella», evidenzia il vicepresidente Blasioli, «l’attività fisica a supporto delle terapie fino al 2023 è stata sostenuta per mezzo di bandi di sponsorizzazione rivolti ai privati. Ma, dopo gli ultimi avvisi andati deserti, per buona parte del 2024 la copertura dei costi è stata garantita direttamente dall’associazione Gaia che però non può sopperire alle funzioni della sanità pubblica. L’approvazione di questa norma consentirà di erogare con continuità ed efficacia i servizi indispensabili di medicina integrata».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
È la proposta di legge del Patto per l’Abruzzo per investire sulla prevenzione di una patologia oncologica che in Abruzzo sta crescendo in maniera esponenziale: in base agli ultimi dati, infatti, il cancro alla mammella ha raggiunto un’incidenza di 170 casi ogni 100mila abitanti, contro i 38 registrati cinquant’anni fa. Secondo gli esperti, la chiave per sconfiggere la malattia è puntare sugli screening costanti e su un corretto stile di vita per eliminare il rischio d’insorgenza dei tumori e aumentare il tasso di guarigione, evitando formazioni recidive. Ettore Cianchetti, ex primario di Senologia all’ospedale Bernabeo di Ortona (ora diretta da Simona Grossi), non ha dubbi: l’attività fisica regolare ha un ruolo fondamentale poiché riduce del 30% il cortisolo, l’ormone dello stress che favorisce queste patologie, e aumenta del 50% il cosiddetto “natural killer” ossia il gruppo di cellule del sistema immunitario che ci difende dalle malattie oncologiche. In questo contesto si inserisce la proposta di legge dell’opposizione in consiglio regionale, che si pone l’obiettivo di garantire le attività di studio e ricerca nell’ambito delle terapie integrate per le patologie oncologiche.
Il testo è stato presentato ieri a Pescara dai proponenti, il leader del Patto per l’Abruzzo Luciano D'Amico, il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli e la consigliera regionale Erika Alessandrini. L’aumento del cancro alla mammella, secondo studi scientifici e importanti esperti del settore, è legato anche a fattori ambientali quali inquinamento, stile di vita e alimentazione non corretta.
«Grazie all’approvazione di questo progetto di legge», spiega D’Amico, «sarà garantito dal 2025 un supporto continuo e strutturato, di circa 50mila euro l’anno, al dipartimento di Medicina e scienze dell’invecchiamento dell’università degli studi D’Annunzio, che svolgerà le sue ricerche ponendo il focus sulla prevenzione, legata a un corretto stile di vita, e agli effetti collaterali dei trattamenti convenzionali per il tumore alla mammella». Con la nuova legge il dipartimento avrà le somme necessarie per erogare gratuitamente servizi e programmi di ginnastica medica, con l’aiuto di chinesiologi esperti, per le donne che si sono ammalate di tumore al seno.
Le attività si svolgeranno nelle strutture universitarie o nell’ospedale Bernabeo di Ortona, un’eccellenza nella cura del tumore mammario, la cui Unità operativa complessa di Chirurgia generale a indirizzo senologico si è classificata al 16° posto in Italia su 447 strutture, eseguendo ben 602 interventi chirurgici per il cancro al seno, la metà dei circa 1.200 realizzati in tutta la regione. Dal 2017 le terapie integrate a supporto di quelle convenzionali sono state garantite da una convenzione tra università e Asl 2 e alcune sono già comprese nei Lea.
«Ringrazio le due associazioni Gaia e Isa che si occupano di questi servizi destinati alle donne affette da tumore alla mammella», evidenzia il vicepresidente Blasioli, «l’attività fisica a supporto delle terapie fino al 2023 è stata sostenuta per mezzo di bandi di sponsorizzazione rivolti ai privati. Ma, dopo gli ultimi avvisi andati deserti, per buona parte del 2024 la copertura dei costi è stata garantita direttamente dall’associazione Gaia che però non può sopperire alle funzioni della sanità pubblica. L’approvazione di questa norma consentirà di erogare con continuità ed efficacia i servizi indispensabili di medicina integrata».
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