La scrittrice a Marsilio: spareresti a questo cervo?
Il video-appello di Di Pietrantonio per fermare l’abbattimento di 469 capi La vincitrice del Premio Strega appoggia il Wwf: non siamo la regione della caccia
PESCARA. «Presidente, sparerebbe a questo cervo?». La voce di Donatella Di Pietrantonio è compassata, come siamo abituati a conoscerla. Ma il suo tono è più deciso del solito. La scrittrice abruzzese che ha vinto il Premio Strega rivolge lo sguardo verso l’obiettivo che la sta riprendendo e lancia l’appello a Marco Marsilio mentre, con la mano destra, accarezza la femmina di cervo che le sta accanto.
È un animale particolarissimo, abbandonato dalla madre, dopo l’attacco di un gruppo di cani, salvato da morte certa e ora accudito in un centro faunistico. Il video che riprende la scrittrice, diffuso ieri dal Wwf Abruzzo, ha un impatto più potente di 469 fucilate, quelle che occorrono per abbattere i cervi in eccesso, condannati anche loro a una morte certa, decisa dalla giunta regionale.
La protesta degli animalisti, che ha finora raccolto oltre 92mila firme on line sulla piattaforma Change.org, ha un’impennata. Perché Marsilio non potrà ignorare la penna più prestigiosa d’Abruzzo che ha dato lustro e visibilità alla regione come pochi altri hanno saputo fare. L'autrice abruzzese, ricordando le sue origini contadine e consapevole della fatica di chi continua a lavorare la terra, si rivolge al presidente, chiamandolo in causa come uomo e amministratore, chiedendogli con fermezza, senza negare l'urgenza del problema, di sospendere l'attuazione della delibera e di avviare un tavolo di confronto per trovare una soluzione «meno primitiva» dell'abbattimento, anche se probabilmente «meno semplice», ma che possa garantire alla nostra regione e al nostro territorio di continuare ad incarnare un modello positivo per ciò che riguarda la coabitazione fra uomo e fauna selvatica.
Sullo sfondo di una verdeggiante boscaglia, la Di Pietrantonio invita Marsilio a considerare il danno di immagine che ne deriverebbe alla nostra terra, se la «regione dei parchi» tradisse la sua vocazione trasformandosi in «regione della caccia», e quante perdite economiche si avrebbero in termini di turismo. E infine, quella domanda potente che resta scolpita nell’immaginario collettivo: presidente, sparerebbe a questo cervo?
«Ci uniamo con vigore e convinzione all'appello della scrittrice», commenta Filomena Ricci, delegata del Wwf Abruzzo, «con l'unico obiettivo di preservare e diffondere una visione positiva e vitalistica della natura e dell'ambiente, in cui l'essere umano è parte integrante del sistema, non il padrone assoluto. Attraverso le parole dell'apprezzata scrittrice vogliamo difendere e rilanciare un modello di convivenza rispettosa e pacifica tra essere umano e ambiente. E siamo pienamente convinti», conclude la paladina abruzzese della natura, «che l'unica via d'uscita sia il dialogo, per cercare di elaborare una strategia che persegua il bene comune, tuteli gli interessi locali e generali e preservi la bellezza». (l.c.)
È un animale particolarissimo, abbandonato dalla madre, dopo l’attacco di un gruppo di cani, salvato da morte certa e ora accudito in un centro faunistico. Il video che riprende la scrittrice, diffuso ieri dal Wwf Abruzzo, ha un impatto più potente di 469 fucilate, quelle che occorrono per abbattere i cervi in eccesso, condannati anche loro a una morte certa, decisa dalla giunta regionale.
La protesta degli animalisti, che ha finora raccolto oltre 92mila firme on line sulla piattaforma Change.org, ha un’impennata. Perché Marsilio non potrà ignorare la penna più prestigiosa d’Abruzzo che ha dato lustro e visibilità alla regione come pochi altri hanno saputo fare. L'autrice abruzzese, ricordando le sue origini contadine e consapevole della fatica di chi continua a lavorare la terra, si rivolge al presidente, chiamandolo in causa come uomo e amministratore, chiedendogli con fermezza, senza negare l'urgenza del problema, di sospendere l'attuazione della delibera e di avviare un tavolo di confronto per trovare una soluzione «meno primitiva» dell'abbattimento, anche se probabilmente «meno semplice», ma che possa garantire alla nostra regione e al nostro territorio di continuare ad incarnare un modello positivo per ciò che riguarda la coabitazione fra uomo e fauna selvatica.
Sullo sfondo di una verdeggiante boscaglia, la Di Pietrantonio invita Marsilio a considerare il danno di immagine che ne deriverebbe alla nostra terra, se la «regione dei parchi» tradisse la sua vocazione trasformandosi in «regione della caccia», e quante perdite economiche si avrebbero in termini di turismo. E infine, quella domanda potente che resta scolpita nell’immaginario collettivo: presidente, sparerebbe a questo cervo?
«Ci uniamo con vigore e convinzione all'appello della scrittrice», commenta Filomena Ricci, delegata del Wwf Abruzzo, «con l'unico obiettivo di preservare e diffondere una visione positiva e vitalistica della natura e dell'ambiente, in cui l'essere umano è parte integrante del sistema, non il padrone assoluto. Attraverso le parole dell'apprezzata scrittrice vogliamo difendere e rilanciare un modello di convivenza rispettosa e pacifica tra essere umano e ambiente. E siamo pienamente convinti», conclude la paladina abruzzese della natura, «che l'unica via d'uscita sia il dialogo, per cercare di elaborare una strategia che persegua il bene comune, tuteli gli interessi locali e generali e preservi la bellezza». (l.c.)