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La storia della città di Sulmona nel libro di toponomastica storica
SULMONA. «I nomi antichi delle strade sono come i titoli dei capitoli della storia della città e vanno perciò rispettati e mantenuti quali monumenti storici»: sono parole del tedesco Ferdinand...
SULMONA. «I nomi antichi delle strade sono come i titoli dei capitoli della storia della città e vanno perciò rispettati e mantenuti quali monumenti storici»: sono parole del tedesco Ferdinand Gregorovius. Sono le parole che anche lo studioso sulmonese Fabio Valerio Maiorano ha fatto sue. Parole che si fanno più che mai vere nel suo ultimo libro: “Strademecum. Toponomastica storica e contemporanea della Città di Sulmona”, 240 pagine, edite a cura della Accademia degli Agghiacciati e della Fondazione “Ignazio Silone”, con il contributo della Fondazione Carispaq. «Forgiato ad hoc dal vocabolo vademecum, il neologismo strademecum», spiega Maiorano, «è sembrato il titolo più adatto per un prontuario concepito e realizzato con l’intento di contribuire alla conoscenza e alla (ri)lettura della storia della città di Sulmona attraverso lo sviluppo e l’evoluzione della toponomastica».
Un lavoro che è partito dall’esperienza dell’autore nella commissione toponomastica cittadina, circa cinque anni fa, e che si è materializzato attraverso una lunga ricerca di fonti d’archivio che vanno dai primi decenni dell’Ottocento a oggi: «Il primo elenco ufficiale delle strade urbane ed extraurbane di Sulmona è datato 11 maggio 1867, ma alcune delle denominazioni più antiche compaiono negli atti dei lavori pubblici fin dal 1828». A sfogliarlo, lo studio di Maiorano, colpisce per l’immediatezza comunicativa e la capacità di stimolare il lettore, come avviene, ad esempio nei capitoli dedicati alle intitolazioni negate, alle delibere di intitolazione senza seguito, alla damnatio memoriae che ha colpito illustri personaggi o ai tormentoni che periodicamente ricorrono tra le strade della città. Segue lo stradario: elenca in ordine alfabetico i toponimi delle 289 strade e delle 38 piazze cittadine. Per ciascuna illustra “chi” e “che cosa” tramandano e indica cambiamenti di denominazione.
Molti nomi noti. Qualcuno negato, più di uno impreciso. A fare la parte del leone sono i nomi di personaggi (soprattutto sulmonesi): il 43% del totale. Gli uomini battono le donne 139 a 13. Quasi tutti i toponimi personali sono corredati da foto, alcune delle quali rari o inedite. Il libro sarà presentato domani alle ore 18 all’auditorium dell’Annunziata da Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca. Sarà donato a quanti parteciperanno alla presentazione in cambio di un’offerta all’Aseo (Associazione Ematologie e Oncologia).
Annalisa Civitareale
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